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Parità di genere, Convitto rifiuta una studentessa. Il DS: “Motivi di sicurezza, normativa nazionale stringente”

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All’interno di un Convitto, nei dormitori, possono essere accolte donne? A quanto pare no, in nessun caso. Questo è quello che si è sentita rispondere Emma, studentessa di 16 anni, di fronte alla sua ennesima richiesta di essere ospitata nei dormitori del suo istituto, l’Aeronautico De Pinedo, che si appoggia all’Istituto tecnico Agrario Garibaldi di Roma per l’accoglienza notturna degli studenti fuorisede.

Le vicissitudini di Emma sono state raccontate dalla madre Viviana ai microfoni de La Repubblica. “Trovo questa vicenda fuori tempo”, ha dichiarato, dimostrando di essere dalla parte della ragazza: “Mia figlia è indignata, io la chiamo la mia suffragetta, porta avanti già di suo certe battaglie, e ha scelto di fare una scuola tipicamente maschile per passione ma anche con la convinzione che tutti debbano poter far tutto. Anche dormire in un Convitto”.

Convitti riservati agli uomini

Per la studentessa, che abita lontano dalla scuola, spostarsi quotidianamente è un vero disagio. “Abitiamo lontano dalla scuola ed Emma”, ha spiegato sua mamma, “si ritrova ad uscire alle 5 da casa e a tornare dopo le 17 dopo un vero e proprio viaggio. Senza tempo per fare nient’altro”. 

Già nel corso del primo anno la famiglia della ragazza ha fatto richiesta per far sì che la figlia venisse accolta nei dormitori, ma senza successo. “Non può. È donna”. “La struttura non è attrezzata per le donne, è solo per i maschi”, queste le risposte che sono state date a Emma.

La risposta del dirigente e le evoluzioni della faccenda

Il Preside della scuola, Andrea Pontarelli, a quanto pare si trova con le mani legate in quanto a regolamentare questa situazione è una norma nazionale: “Non dipende da me e non si tratta di discriminazione di genere. La normativa è stringente e richiede che la struttura dei dormitori sia separata per i due sessi per motivi ovvi, di sicurezza”.

Per questi motivi, in soldoni, l’Istituto dovrebbe attrezzarsi per creare, ambienti separati e istituire “una sorveglianza notturna femminile con educatrici che si occupino del comparto femminile”. Questo, però, solo nel caso in cui altre studentesse facessero richiesta. “Sarebbe necessaria l’iscrizione di 20 studentesse”, spiega il DS.

A quanto pare nel passato era presente un luogo che accoglieva le ragazze. Questo però è stato chiuso dieci anni fa “perché non era a norma”.

Molti enti e personalità influenti si stanno interessando al caso. Ecco il commento della presidente del Municipio IX Titti Di Salvo: “Ho preso l’impegno di fare in modo che non succeda più che una ragazza dell’Istituto Aeronautico De Pinedo che ha chiesto di poter essere ospitata dal Convitto Statale si senta rispondere di no perché il Convitto è solo maschile. Questa è una risposta non accettabile”. Questa, con le assessore Lucarelli Pratelli, ha scritto al MI per spingerlo a modificare la normativa.