Home Attualità Pcto, incontro ministero-sindacati. Flc Cgil: “Eliminarli come requisito per ammissione agli esami”

Pcto, incontro ministero-sindacati. Flc Cgil: “Eliminarli come requisito per ammissione agli esami”

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Si è tenuto questa mattina il tavolo tra ministero dell’Istruzione e del Merito e i sindacati sui percorsi di alternanza scuola lavoro, confronto incentrato soprattutto sulla questione sicurezza. Al termine dell’incontro, la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David e il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli hanno commentato ciò che ne è scaturito:

“I Pcto non possono essere obbligatori, ma opportunità formativa pienamente inserita e valorizzata nei percorsi di studio frequentati dalle studentesse e dagli studenti. Allo stesso tempo bisogna eliminare la precisa quantificazione delle ore affidando alle scuole piena autonomia di progettazione sia nei contenuti dei percorsi che nel monte ore complessivo, la selezione delle aziende ospitanti deve avvenire in base ai requisiti necessari a garantire il massimo della tutela e sicurezza agli studenti. È fondamentale la presenza della figura di un tutor aziendale che non lasci mai solo lo studente. Infine, occorre investire concretamente in formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro da destinare a studentesse, agli studenti, ai tutor scolastici, agli insegnanti, a Rspp, Rsu, Rls, Ds. Tutto ciò non può prescindere dal coinvolgimento dei sindacati”.

Ancora i segretari: “Il Ministero ha annunciato che risponderà positivamente alla nostra richiesta di un tavolo specifico sul tema complessivo dei Pcto e ha anticipato l’intenzione fin da quest’anno di eliminarli come requisito per l’ammissione agli esami. Verificheremo la concretizzazione di questi impegni”.

Infine sull’incontro di oggi: “Non abbiamo partecipato ad un tavolo, ma come per gli incontri precedenti siamo stati semplicemente auditi. Ad oggi non è stato aperto nessun tavolo di confronto. Per questo ci auguriamo che nei prossimi incontri ci siano le condizioni per un confronto reale e non una discussione con tutte le parti sociali non tenendo in considerazione la rappresentanza delle stesse”.