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Pensione di reversibilità, altri beneficiari oltre al coniuge e ai figli

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Sulla pensione di reversibilità riceviamo diversi quesiti da parte di lettori che chiedono chiarimenti sul tema. Ad esempio, un lettore chiede se anche ai nipoti spetta l’assegno di reversibilità, in seguito al decesso di lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, che abbiano versato della contribuzione o siano titolari di pensione erogata dall’Inps. Proviamo a rispondere sulla base di quanto riporta l’Inps.

Nipoti, genitori e fratelli: ecco quando spetta l’assegno di reversibilità

Oltre al coniuge superstite,e ai figli, infatti hanno diritto alla pensione di reversibilità i nipoti minori, equiparati ai figli, conviventi – purché non titolari di pensione o di altri redditi tali da determinare un’autosufficienza economica – a totale carico del deceduto che provvedeva al mantenimento.

Inoltre, bisogna ricordare anche che in mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti, la pensione può essere erogata ai genitori che abbiano superato i 65 anni di età, non pensionati che risultano alla data di morte del lavoratore e/o pensionato a carico del medesimo.

Infine, nel caso non ci siano il coniuge, i figli, i nipoti e i genitori, la pensione di reversibilità può essere erogata ai fratelli celibi o alle sorelle nubili se inabili, non pensionati che risultano alla data di morte del lavoratore e/o pensionato a carico del medesimo.

Le quote di pensione spettanti ai superstiti

Coniuge e figli Percentuale
coniuge senza figli 60%
coniuge con un figlio 80%
coniuge con due o più figli 100%

 

Come ottenere l’assegno

Come riporta il sito Inps, per ottenere l’assegno di reversibilità è’ necessaria la domanda di pensione.

La domanda, può essere presentata presso gli Uffici centrali o periferici dell’INPS, sia direttamente sia tramite Patronato, ovvero on line collegandosi direttamente al sito. Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione:

  • certificato di morte (autocertificazione)
  • certificato di matrimonio (autocertificazione)
  • stato di famiglia alla data del decesso (autocertificazione)
  • dichiarazione di non avvenuta pronuncia di sentenza di separazione con addebito e di non avvenuto nuovo matrimonio
  • dichiarazione sul diritto alle detrazioni d’imposta
  • dichiarazione reddituale
  • modalità di pagamento

Assegno ridotto se ci sono altri redditi

Tuttavia, è bene ricordare che in base ai redditi posseduti la pensione viene ridotta. Tale disposizione di trova nella legge 335/1995 che prevede appunto la riduzione della pensione in presenza di altri redditi. Questo vale anche se il superstite ha un reddito diverso da quello di lavoro (pensione, fabbricati e così via).
Questo vale anche se il superstite ha un reddito diverso da quello di lavoro(pensione, fabbricati e così via).
Sia all’atto della domanda di pensione che negli anni successivi deve essere presentata una dichiarazione reddituale attestante i redditi percepiti, al fine di determinare l’esatta misura della riduzione da operare sulla pensione.