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Pi Greco Day: oltre 1000 scuole italiane per l’iniziativa della festa della matematica

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Oggi, lunedì 14 marzo è il Pi Day, la Giornata internazionale dedicata al Pi Greco, la costante matematica più famosa. Si tratta di una data simbolo, il 14 marzo, che secondo la consuetudine di gran parte del mondo anglosassone di indicare prima il mese e poi il giorno, ricorda proprio il valore approssimato del Pi Greco: 3,14.  

Il Ministero dell’Istruzione ha organizzato una festa online della matematica che darà l’occasione a studentesse e studenti di mettersi alla prova con quiz scientifici, di logica e con giochi numerici. A partecipare, oltre 1.000 scuole italiane e anche nove scuole italiane all’estero, nei Paesi: Argentina, Brasile, Bulgaria, Regno Unito, Romania, Svizzera, Tunisia, Turchia.

Studentesse e studenti di tutti gli istituti italiani, anche quelli situati all’estero, si sfideranno nella risoluzione di quiz e problemi matematici, accedendo a una piattaforma dedicata (www.piday.it), e potranno anche ricevere un riscontro immediato sui risultati conseguiti grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Torino. In contemporanea, al Ministero, alcune scuole, sia del I che del II ciclo, parteciperanno, in presenza, all’evento nazionale cimentandosi con la risoluzione di quiz analoghi.  

Il ministro Bianchi per l’occasione ha dichiarato: “Questa giornata è un’occasione in più per far appassionare le nostre studentesse e i nostri studenti alle discipline scientifiche, in modo originale e divertente, abbattendo stereotipi e false credenze che allontanano, ad esempio, le ragazze dalle carriere STEM”.

E continua: “La matematica è lo strumento per intuire, immaginare, progettare, verificare, quantificare fatti e fenomeni della realtà e per allargare la mente. In questa giornata studentesse e studenti sono protagonisti. E vogliamo che lo siano ancora di più. La pandemia ha fatto diminuire, purtroppo, le occasioni in cui le porte del Ministero si sono aperte per ospitare coloro che sono i veri protagonisti della scuola, le ragazze e i ragazzi. Dobbiamo tornare a ospitarli, ad aprire per loro le sale di un Palazzo che è la casa della scuola e, dunque, è la loro casa”.