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Pier Silvio Berlusconi folgorato dal pugilato: insegna rispetto e regole di comportamento. Il figlio Lorenzo sempre vincente nei sei incontri di boxe disputati

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“Sono felice che mio figlio abbia cominciato con il pugilato: è una scuola di comportamento. Insegna l’impegno quotidiano, il rispetto e la perseveranza. Gli sport di combattimento non sono violenti: il nemico non è l’avversario, ma le difficoltà della vita che impari ad affrontare attraverso il sacrificio”. A parlare è Pier Silvio Berlusconi, felice per il figlio Lorenzo, 14enne enfant prodige della boxe, al sesto successo su sei incontri disputati.

Intervistato da La Repubblica, Pier Silvio Berlusconi ricorda la passione di papà Silvio per Mike Tyson. “Guardi che Tyson l’ho conosciuto anche io, una volta abbiamo pure incrociato i guanti”, ha sottolineato Berlusconi Jr.

Quindi, ha sottolineato che suo padre era un vero sportivo, non solo da tribuna o da Tv: mio padre “aveva fatto nuoto, atletica leggera. Ma soprattutto calcio, centravanti e fantasista. I gol voleva farli tutti lui”.

Tornando a parlare del figlio, Pier Silvio Berlusconi ha detto che “Lorenzo ha fatto anche altre discipline, gli riusciva bene tutto. Ma io ho praticato karate e boxe, così ha voluto provare anche lui: a Rapallo, nella palestra Area Bastarda. Non ho forzato, è stata una sua scelta. Ha trovato degli ottimi insegnanti, tanta passione. Ed eccoci qui. Non nego di essere molto contento”.

Sulla possibilità che Lorenzo possa andare avanti nella carriera della box, il padre ha detto: “Viviamo un giorno e un passo alla volta. L’importante è che si diverta, che cresca bene. Magari domani incontra una ragazza e s’innamora, smette. Anche se per il momento – ha concluso – lo vedo molto determinato”.

Negli ultimi anni la presenza di attività sportiva a scuola a avuto un importante incremento: l’attività motoria è entrata a regime, come disciplina aggiuntiva insegnata da docenti specializzati e abilitati, negli ultimi anni della scuola primaria; nella secondaria sono tornati ad avere un ruolo attivo i giochi della gioventù; nel triennio finale del secondo ciclo non sono rare le attività sportive con valenza anche come Pcto.