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Primo soccorso: uso corretto del defibrillatore a scuola

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“Mi unisco al profondo dolore della famiglia e dei compagni di scuola di Raffaele Barresi, il giovane studente morto per arresto cardiaco al liceo Principe Umberto di Savoia di Catania. Ho già chiesto l’accertamento dei fatti per far piena luce su quanto accaduto, per capire se i soccorsi siano stati immediati e se sia stato usato correttamente il defibrillatore presente nell’istituto scolastico”.

A dirlo è la ministra della Salute Giulia Grillo che in un post su Facebook afferma che “la scuola è il primo luogo dove i nostri figli devono sentirsi al sicuro e le istituzioni devono garantire le misure di primo soccorso”.

Primo soccorso a scuola: come funziona

Prendendo spunto dalle parole del Ministro, iniziamo a fare una serie di riflessioni riguardanti il primo soccorso e il corretto uso dei defibrillatori a scuola.

A tal riguardo ogni scuola deve avere almeno un addetto al primo soccorso, a decretarlo l’art 45 del D. Lgs 81/08 che trova applicazione nel DM 388/03.

Per quanto riguarda le scuole, la scelta dell’addetto dipende dal Dirigente scolastico, che viene assimilato al datore di lavoro.
Il numero di addetti, come previsto dalla normativa, è variabile in base alla dimensione dell’azienda.

Una volta individuati gli addetti, questi dovranno frequentare un corso di formazione, cui dovrà seguire un corso di aggiornamento triennale.

Uso del defibrillatore a scuola

Per quanto riguarda l’uso di un defibrillatore a scuola evidenziamo l’organizzazione di numerosi  corsi di aggiornamento per insegnanti. Molti corsi di aggiornamento riguardano il DAE (defibrillatore semiautomatico DAE portatile), un dispositivo dotato di elettrodi da posizionare sul petto del paziente, e che in maniera del tutto autonoma rispetto alle conoscenze mediche dell’operatore che lo posiziona, è in grado di effettuare una defibrillazione delle pareti muscolari del cuore in tutta sicurezza, dal momento che è dotato di sensori per riconoscere il tipo di arresto cardiaco in corso (aritmia, fibrillazione o tachicardia ventricolare).

Lo scopo di questi corsi sarà riuscire a riconoscere i segni e i sintomi delle vittime colpite da arresto cardiaco improvviso e fornire un appropriata assistenza.

E’ pertanto sufficiente che l’operatore sappia applicare correttamente le placche adesive, affinché lo strumento in modo automatico controlli il ritmo cardiaco e dia la scarica elettrica dell’intensità giusta per il tipo di malfunzionamento cardiaco riconosciuto