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Prof colpita da pistola ad aria compressa: nessuno si scusa più di niente

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Ciò che fa ancora più riflettere riguardo a quanto è successo alla professoressa fatta bersaglio dai suoi studenti, è il silenzio. Il silenzio in primis della Littizzetto, il silenzio degli alunni e dei genitori, il silenzio del dirigente. Ognuno meschinamente ha usato il silenzio per farsi scudo, la comica non ha inviato scuse perché “tanto poi la gente col tempo non ci pensa più”, i genitori perché “è una goliardata”, gli studenti perché “hai visto quanti like!!!!”, il preside perché “è meglio non schierarsi”. 

E così va il mondo. Nessuno si scusa più di niente, non esiste più neppure il pensiero al pentimento. Tutto è scontato, tutto è dovuto, lo sbaglio non esiste, solo il “non ho fatto apposta, non sapevo che dei pallini ad aria compressa facessero male”. Lo stesso avrà pensato quel ragazzo che in questi giorni ha spinto l’amico contro il treno in arrivo, “non sapevo che fosse pericoloso…”. E mi chiedo anche: ai miei tempi, (io ho vissuto il ’68) al di là delle ideologie politiche noi studenti di scuola superiore avremmo fatto assemblee e quant’altro per approfondire l’accaduto. Un silenzio rimbombante anche nelle scuole. Da ex insegnante di scuola elementare la sostengo e la capisco signora prof. 

Mirella Rigamonti