Home Attualità Profilattici gratis a scuola? E si apre il dibattito

Profilattici gratis a scuola? E si apre il dibattito

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Se ne discute da anni, se sia opportuno ciò installare nelle scuole distributori automatici di preservativi, visto pure che le malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento fra i giovani.

E tute le volte è rimasta questa delicata materia solo discussione, senza mai arrivare al dunque di fronte alle opposizioni di ambienti particolarmente sensibili alle faccende che comprendono la sfera sessuale.

Un nuovo annuncio

Di queste ore l’annuncio di una ulteriore proposta, quella di distribuire gratuitamente profilattici a scuola e nelle università. Se da parte degli studenti si plaude da parte dei genitori e di alcune associazioni invece è si mugugna.

Il viceministro della salute

Intanto il vice ministro pentastellato della Salute, Pierpaolo Sileri, ha annunciato un emendamento ad hoc nella manovra economica e che consiste nell’idea di stanziare due milioni di euro nel prossimo triennio per una campagna di sensibilizzazione e informazione che preveda anche la consegna di condom gratuiti agli studenti.

E se il  Moige- Movimento Italiano Genitori ONLUS- dice che gli istituti scolastici non sono una farmacia, le associazioni studentesche plaudono.  Diversa la posizione dell’Associazione presidi: bene misure di profilassi, ma distinguere tra studenti medi e universitari.

Il Moige

“La scuola non è il luogo adatto all’installazione di un distributore di preservativi – dice il Moige- che non risolve i problemi dei giovani ma che si limita a mettere le strutture scolastiche sullo stesso piano di farmacie o supermercati, luoghi in cui i condom sono già facilmente accessibili”.

“Questa decisione rappresenta una soluzione strumentale ai problemi relativi alla sessualità che ancora una volta fa vedere e fa intendere il sesso ai ragazzi solo in un’ottica asettica e meccanica, mentre ciò che è realmente necessario è fornire un’educazione sessuale che preveda un approfondimento di tipo psicologico e di educazione alla affettività e al rispetto verso l’altro”.

Aspettiamo di vedere cosa succederà anche questa volta con la proposta del viceministro alla salute.