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Promemoria AGeSC per la politica

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Tralasciando, in questo particolare frangente politico e governativo l’obiettivo di una piena parità scolastica – che dovrà però essere tra i punti prioritari di qualunque prossimo programma di governo e dovrà indicare con precisione gli strumenti di attuazione della parità e le tempistiche di realizzazione, per essere credibile dopo vent’anni di promesse non mantenute da parte di tutta la classe politica – vogliamo ricordare la drammatica situazione in cui versa il sistema scolastico paritario che offre istruzione a più di un milione di studenti (nel 2012/2013 un milione e 36mila) pari a circa il 12% della popolazione scolastica con un finanziamento dello Stato inferiore all’1% della spesa totale.
La condizione del sistema paritario è resa drammatica dalla continua diminuzione dei finanziamenti, nel 2014 saranno 497 milioni di euro contro una media di 530 fra 2006 e 2010, dal calo delle iscrizioni – meno 40mila circa nel 2012/2013 rispetto al 2010, ma nell’anno in corso sono ulteriormente diminuite, dalle incertezze su tempi e importi dei finanziamenti pubblici e dall’aumento della tassazione e delle tariffe pubbliche (Imu e Tares). Tutto questo sta gravando sempre più sulle famiglie che finora hanno affrontato pesanti sacrifici per esercitare il proprio diritto di scelta educativa, diritto che si allontana ancora di più per le famiglie meno abbienti che vorrebbero esercitarlo così come si fa in tutta Europa.
L’Associazione Genitori Scuole Cattoliche ritiene indispensabili a breve termine alcuni interventi per evitare il tracollo del sistema paritario.
 
1 – Garantire certezza ai fondi per la scuola paritaria: recuperare nelle previsioni di spesa dello Stato per le scuole paritarie l’intero importo di 530 milioni, almeno a partire dal 2016, visto che le previsioni per il 2015 già indicano la cifra “tagliata” di 273 milioni di euro; recuperare nella prossima legge di stabilità i fondi tagliati per il 2015 attuando l’O.d.g. approvato in Parlamento che li destina al capitolo ministeriale sulla parità senza passaggi in Conferenza Stato-Regioni; mettere in atto i necessari provvedimenti amministrativi affinché in tutte le regioni le erogazioni avvengano in tempi ragionevoli e certi.
2 – Studiare immediatamente soluzioni per Imu e Tares: se nel 2014 queste tasse e tariffe si abbatteranno sulle scuole paritarie nella misura ad oggi prevista, sicuramente moltissime saranno costrette a chiudere. Siccome esse sono inserite nel Sistema nazionale di istruzione, appare logico che siano trattate come le scuole statali: questo è il criterio che va attuato nel rispetto della legge 62/2000 e dell’equipollenza di trattamento previsto dalla Costituzione.
3 – Pagare il sostegno per gli alunni disabili nella scuola paritaria: dopo le sentenze del 2013 dei tribunali di Roma e di Vigevano, appare sempre più urgente risolvere il problema dell’inserimento degli alunni disabili negli istituti paritari visto che ormai diverse sentenze hanno stabilito, insieme all’obbligo della scuola paritaria di accogliere disabili che chiedano di iscriversi, il corrispondente obbligo dello Stato di corrispondere il relativo onere economico. Il sostegno scolastico è un diritto personale di cui è portatore ogni alunno disabile.
4 – Estendere il sistema di Istruzione e Formazione Professionale: per ottenere questo obiettivo occorre sia ottenere che tutte le regioni prevedano e favoriscano l’offerta a tutti di percorsi di IeFP che, pur operando finora solo in 9 regioni, danno formazione a oltre 130mila giovani con risultati decisamente superiori a quelli degli istituti professionali statali (dati Isfol), sia garantire certezza e continuità di risorse regionali e nazionali considerando anche il fatto che i costi dei Centri FP, come accade anche per la scuola paritaria, sono nettamente inferiori ai costi standard statali.
Oltre che la soluzione di alcuni fondamentali problemi della scuola paritaria, che comunque resta un tassello fondamentale senza del quale sarà impossibile migliorare il sistema di istruzione nazionale, l’AGeSC chiede con urgenza anche i seguenti interventi riguardanti tutta la scuola su un aspetto che si sta rivelando molto grave:
5 – Discutere con le Associazioni di genitori l’attuazione dell’art. 16 del decreto 104 “L’istruzione riparte” e revocare i documenti “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” della Presidenza del Consiglio-Dipartimento per le Pari Opportunità e “Tante diversità. Uguali diritti. Omofobia” del Ministero dell’Istruzione: si tratta infatti di evidenti tentativi di sostenere una sola e ben determinata concezione dell’uomo e delle sue relazioni e trasformare lo Stato da “laico” a “etico” in un unico senso. Tutto questo si introduce senza alcuna approvazione e discussione nelle istituzioni rappresentative della nostra vita democratica, calpestando il primario e costituzionale diritto di educare dei genitori, disconoscendo la libertà di insegnamento di ogni docente e l’autonomia di ogni scuola.
 
L’Associazione sa che sono necessari per tutta la scuola interventi di fondo relativamente alla professione degli insegnanti, all’autonomia, all’orientamento, alla governance e all’edilizia scolastica, ma ritiene che senza interventi a breve sui cinque punti sopra indicati, sarà difficile nel prossimo futuro riuscire a portare il sistema di istruzione italiano ai livelli di qualità e di libertà necessari per un settore che deve creare capitale umano per offrire un futuro a tutto il Paese e recuperare un declino che sembra essere inarrestabile.
 
Il Presidente nazionale
Roberto Gontero