Home Attualità Provincia morosa, il proprietario chiude la scuola superiore: studenti e docenti a...

Provincia morosa, il proprietario chiude la scuola superiore: studenti e docenti a spasso

CONDIVIDI

I tagli dei fondi agli enti locali cominciano a produrre problemi anche sull’apertura delle scuole.

È quanto accaduto, il 13 settembre, all’Istituto d’istruzione secondaria superiore “Michelangelo Bartolo”: in occasione del primo giorno di scuola, docenti, studenti e Ata hanno chiuso il portone d’ingresso con catene e lucchetti.

Ciò perché il proprietario dell’immobile di via Moro a Pachino, in provincia di Siracusa, non ha percepito l’affitto da ottobre scorso, per un totale di quasi 200 mila euro.

In questo modo, impedendo l’accesso al personale Ata, ai docenti e poi agli alunni del primo anno, ha così voluto “protestare simbolicamente contro il Libero Consorzio di Siracusa, ex Provincia regionale, che in situazione di dissesto non versa i canoni d’affitto”, spiega l’agenzia Ansa.

Il proprietario ha spiegato le sue ragioni mentre il dirigente Antonio Boschetti tentava una mediazione. Sul posto anche la polizia, per placare gli animi. Gli studenti hanno svolto le lezioni nel plesso staccato di via Fiume. E dopo qualche ora un incontro al Libero Consorzio ha risolto la vicenda.

 

{loadposition carta-docente}

 

“La situazione è rientrata – ha detto commissario del Libero Consorzio, Arnone – Abbiamo fatto un programma di rateizzazione e nel frattempo assicurato che entro metà ottobre provvederemo anche al rinnovo del contratto. Purtroppo paghiamo le conseguenze della gravissima crisi finanziaria dell’Ente: non solo noi ma soprattutto i cittadini, gli operatori, e le scuole”.

Secondo Sara Zappulla, coordinatrice regionale Unione degli studenti Sicilia, quanto accaduto a Pachino “è inaccettabile e vergognoso. La negazione del diritto allo studio delle studentesse e degli studenti non può più essere tollerata in silenzio. Il Libero Consorzio deve garantire un’istruzione serena, con un’edilizia scolastica efficiente e accogliente. Siamo stanchi di sentirci ospiti nelle nostre scuole”, ha concluso la rappresentante UdS.

{loadposition facebook}