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Psicologo a scuola, Crepet: “Perché? Sono tutti psicopatici? Marketing della fragilità. Smettiamo di dare le comodità ai ragazzi”

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Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha rilasciato un’intervista a Il Giorno in cui ha parlato, con il tono polemico e anticonformista che lo contraddistingue, di genitori, di psicologi nelle scuole e di educazione dei più giovani. Ecco cosa ha detto.

“Dobbiamo premiare le persone che la pensano in modo diverso”

“Bisogna smettere di dare le comodità a ‘sti ragazzi. Chi tollera un sedicenne sul divano? Otto famiglie su 10. E poi escono al baretto, si fanno una canna, le ragazze hanno tutte lo stesso rossetto. C’è un’omologazione che fa paura”, ha esordito.

“Dobbiamo premiare le persone che la pensano in modo diverso. Pensi a Jannik Sinner, lo celebriamo perché vince un grande torneo di tennis, ma va celebrato come ragazzo che ha lasciato le comodità e la sua casa inseguendo una passione. Abbiamo esempi davanti. E poi: vuoi la paghetta? Vuoi che ti mandi a Ibiza? La crisi è quella dei genitori! Lo dicevo 30 anni fa quando scrissi ‘Non siamo capaci di ascoltarli’, ma nessuno mi credeva”, ha aggiunto.

Ed ecco un’invettiva contro l’introduzione dello psicologo a scuola, argomento che ha già toccato tempo fa: “C’è una parte consistente delle forze politiche che, data la supposta fragilità dei giovani, vuole riempire le scuole medie e superiori di psicologi. Cioè, non solo l’abbiamo fatta grossa ma… perchè gli psicologi? Sono tutti psicopatici? Chi l’ha detto? Certo che a 16 anni hai una crisi, ma chi non l’ha avuta. Ma perchè devi essere subito coccolato?”.

“‘Sti genitori ‘dell’esercito della salvezza’… Son subito lì con il fazzolettino sotto gli occhi perchè piangono. Adesso sono tutti fragili. C’è un marketing della fragilità: più fragili sono, più vendiamo psicofarmaci, più psicoterapie, meno aspettative su di loro. E cosa diventa la vita? Un’eterna aspettativa di eredità. Quindi il nonno serve come i re magi a essere portatore di un dono che tu non devi guadagnare, per cui non devi assolutamente faticare”, ha aggiunto polemico.

Crepet e i suggerimenti a genitori e studenti

E, sui telefoni: “Tanto per cominciare in Australia li hanno proibiti ai minori di 16 anni, legge nazionale, fine. Distrae, si fa fatica ad apprendere, si avranno danni alla memoria, non solo al talento cognitivo ma anche a quello relazionale, emotivo. Poi per forza servono gli psicologi…Ma mandateli da qualche parte ‘sti ragazzi, a giocare insieme. Io sarei per far rinascere le colonie, meglio essere in un bosco a cercare le lucciole della Playstation!”.

Ed ecco prima un suggerimento ai genitori: “Fate ciò che vorreste vostro figlio facesse. Inutile dire di non stare sul telefono ai ragazzini quando gli adulti lo usano h24, per fare reel e selfie”, e poi ai ragazzi: “Fate i giovani, siate dissacranti, critici, eretici, innovativi davvero, non siate dei followers”.