Home I lettori ci scrivono Quanto valgono le parole di un politico…

Quanto valgono le parole di un politico…

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Caro Matteo,

che valore ha la parola di un Primo Ministro?

Era il 2 maggio 2016 quando mi sono levata nel bel mezzo del Teatro Duni (Matera), incurante del clima da Leopolda che si respirava, e ho posto l’attenzione sui docenti assunti in Fase B da Graduatorie ad Esaurimento.

Io non sono una tua fan, non lo sono mai stata… però quel giorno ho creduto davvero che ci avresti aiutato.

La questione è sempre la stessa:

8.532 docenti, 8.532 persone sono state usate come cuscinetto per propagandare la riuscita di un piano assunzionale che ha di fatto “tolto di mezzo i primi per dare agli ultimi” (noi tapini non abbiamo ricevuto la lettera di congratulazioni del 10 novembre 2015)!

Tra questi docenti ve ne sono circa 2000 che avevano chiesto di essere stabilizzati sulla propria classe di concorso, invece sono stati allocati sul sostegno delle medie. I posti che ci spettavano non per capriccio, ma per posizione di graduatoria sono stati assegnati nelle nostre province/regioni, in Fase C, a distanza di appena due mesi dalla nostra “notturna” assunzione.

Qualcuno, non di certo un algoritmo, con un click si è divertito a posizionarci su e giù per l’Italia, riempiendo le caselle della tombola straordinaria, senza rispettare le nostre scelte, la nostra libertà professionale, le nostre vite.

Quel giorno promettesti un emendamento… lo stiamo ancora aspettando.

“Ogni persona ha il diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta o accettata” (CEDU) e il comma 102 di una legge votata in fretta e furia a colpi di fiducia l’ha palesemente violato.