Home I lettori ci scrivono Ridimensionamento dell’orario scolastico: il territorio educhi alla responsabilità

Ridimensionamento dell’orario scolastico: il territorio educhi alla responsabilità

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Ben venga una scuola aperta h24: Ave, schola, te morituri salutant. Totalizzante, ma non alienante. Cinema, Teatro, Tempo libero, Biblioteche, Musei, sì, ma  extra moenia, possibilmente! Tutti a scuola, è un diritto democratico, ma non tutto a scuola! Altro è altrove: ed è cultura di vita da incoraggiare autonomamente.

Il territorio chiama alla responsabilità, la scuola ne sia guida nella misura educativa con cui è capace di dare. E il volontariato, poi??!!I nostri studenti siano giovani di buona volontà, integrati in un tempo sociale per l’educazione alla vita. Altrimenti, ognuno si abitua al proprio particulare,  che è “un’usurpazione per questo nostro mondo” (Pascal).

La chiave di volta, dunque, è un imperativo etico, come monitoraggio sulla cittadinanza: gli esclusi, infatti,  non sono coloro che camminano ai bordi della società, ma noi stessi che ci chiudiamo all’ascolto di una testura umana che ha bisogno di ascolto e attenzione. Homo sum, humani nihil a me alienum puto: Terenzio, come terapia civica a difesa della coralità, agendo al singolare per il plurale di tanti! Altrimenti, è preistoria di ritorno con il rischio di una nuova etichetta, tutta postmoderna:  homo sapiens insapiens.  E per tutto ciò, i giovani hanno bisogno di più spazio, per immagazzinare la realtà ed immaginarne un futuro possibile in mano al loro esserci.

Una lezione (quella di Fromm) che è anche elezione, chiamata responsabile: Dare è la più alta espressione di potenza. Nello stesso atto di dare, io provo la mia potenza. Nello stesso atto di dare, io provo la mia forza, la mia ricchezza, il mio potere. Questa sensazione di vitalità e di potenza mi riempie di gioia. Mi sento traboccante di vita e di felicità. Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione , ma perché in quell’atto mi sento vivo; amare è più importante che essere amato. Più tempo, quindi, perché i fiori della gioventù diventino frutto di responsabilità civile: lasciamo che siano le nuove sentinelle del futuro, e per esserlo, aggiungo, nella stagione matura della mia vita, gli adulti devono allentare un po’ la presa!

di Francesco Polopoli