Home Precari #riformabuonascuola: idonei concorso 2012 e false promesse

#riformabuonascuola: idonei concorso 2012 e false promesse

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3 settembre 2014 il Miur presenta La Buona Scuola, un moderno ed innovativo dibattito circa una seria e profonda riforma del sistema scolastico nazionale.

Punto di partenza un rapporto in 15 punti.

Il titolo del primissimo punto de “La Buona Scuola” è: “assumere tutti i docenti di cui la Buona Scuola ha bisogno”.

Si prevede un piano straordinario di assunzioni per abolire le supplenze ed eliminare il precariato storico ed esplicitamente si individuano i futuri assunti negli:

a) iscritti in GaE;

b) vincitori del concorsone 2012 ancora senza cattedra;

c) idonei = docenti che hanno superato tutte le prove ma non sono risultati formalmente vincitori per mancanza di cattedre bandite.

Un totale di 148.100 docenti che verranno immessi in ruolo nell’a.s. 2015/2016!

Primo importante segnale della fattibilità e serietà di questo ambizioso programma, lo stanziamento del miliardo promesso nella legge di stabilità di giorno 15 ottobre.

Nei due mesi successivi un’amplissima consultazione si svolge attraverso un tour nazionale e gli interventi on line.

Gli idonei sono tra i più strenui difensori di questo programma che incontra la diffidenza e sospettosa ostilità delle altre categorie di docenti sia già in ruolo sia ancora precari.

E così gli idonei sono presenti attivamente alle varie tappe del tour, ripetutamente invitati ad interloquire ed intervenire e sempre rassicurati sulla reale e concreta fattibilità del piano d’assunzioni.

18 febbraio 2015 durante il question time il ministro Giannini, su interrogazione dell’on. Di Lello, risponde: “gli idonei del concorso 2012, è noto ma lo ribadisco, sono parte del piano straordinario assunzionale che il Governo sta approntando…”.

A riprova di ciò, numerosi rappresentanti degli idonei di tutta Italia il 22 febbraio prendono parte alla festa organizzata a Roma dal PD in occasione del primo anno dall’insediamento del Governo Renzi, “La scuola che cambia cambia l’Italia”.

Ancora una volta il ministro Giannini, la senatrice del dipartimento scuola del PD Francesca Puglisi, il sottosegretario Faraone e lo stesso premier Renzi confermano ufficialmente il piano assunzioni e la presenza in esso degli idonei.

Pochi giorni prima del Consiglio dei Ministri che avrebbe dovuto approvare dapprima il decreto legge e per successiva decisione un disegno di legge, viene resa pubblica la bozza del testo di legge: 

Per l’anno scolastico il Ministero della istruzione della università e della ricerca è autorizzato ad attuare un piano straordinario a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado e ordine di istruzione per la copertura dei posti vacanti disponibili nell’organico della autonomia.

Sono destinatari del piano straordinario di assunzioni:

1) Tutti i vincitori e gli idonei inseriti a pieno titolo alla data prevista della presentazione delle domande di cui al comma 8, nella graduatorie del concorso pubblico ed esami a posti a cattedre bandito con decreto direttoriale n. 82 del 24/9/2012

2) I soggetti che risultano iscritti, alla data della presentazione della domanda di cui al comma 8 nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente nei limiti per ciascuna classe di concorso dei posti vacanti e disponibili nell’organico della autonomia.

 

12 marzo 2015, nella Conferenza Stampa che segue il Consiglio dei Ministri, il presidente Renzi dichiara:

1) gli assunti saranno 107.000;

2) la collocazione di 23.000 docenti della scuola dell’infanzia e primaria sarà stabilita con un ulteriore anno di ritardo e dopo concertazione con i Comuni;

3) gli idonei non essendo vincitori di concorso non saranno inclusi nel piano d’assunzione.

 

Cosa è accaduto? Come spiegare un tale repentino cambiamento? Come ignorare i diritti di circa 6.000 docenti?

Punto centrale della questione è che nello stesso momento in cui si proclama che il Concorso diverrà per il futuro unico canale legalmente valido per l’accesso all’ insegnamento, si calpesta il merito di giovani docenti rigidamente selezionati secondo le più moderne istanze didattico/educative per avere un’idea di quanto difficile sia stato l’iter concorsuale, sottolineiamo ancora una volta che dei 320.000 partecipanti iniziali solo il 5% sono arrivati a conclusione) e si calpestano leggi quali:

– art. 97 Cost,

– TU della scuola (D.Lgs n. 297/94), che stabilisce che al ruolo si accede al 50% da GM e al 50% da GAE,

–Decreto d’Alia (D.L. 101/2013 convertito in Legge 125/2013) che fissa la durata almeno triennale delle graduatorie e che impone di non attivare nuovi concorsi finché residuano GM ancora valide

– D.M. n. 356/2014, che garantisce lo scorrimento delle GM in base alle due norme precedenti.