Rinnovo contratto scuola, per la firma servono risorse, sgravi e welfare: Barbacci (Cisl) indica la via ma se ne riparla a settembre – INTERVISTA

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“Il rinnovo del contratto Istruzione, Università e Ricerca 2022/24, quindi di un triennio già scaduto, per noi è un obiettivo prioritario: ci siederemo al tavolo nelle prossime settimane per proseguire una negoziazione complessa, perchè abbiamo del lavoro da completare rispetto alla trattativa del contratto precedente. Ma c’è un tema che sta sopra ogni priorità: le risorse, abbiamo necessità di dare un segnale forte e chiaro alla categoria in termini di riconoscimento salariale”. Inizia così l’intervista rilasciata alla ‘Tecnica della Scuola’ da Ivana Barbacci, leader Cisl Scuola, nel corso dell’ottavo Congresso nazionale svolto a Trieste.

Il contratto della scuola sembra vivere un momento di stallo: anche se il presidente dell’Aran ha detto alla ‘Tecnica della Scuola’ che la strada da prendere è quella di chiudere in fretta. Come se ne esce? “Vi sono delle risorse a disposizione e quelle saranno la base di ragionamento. In queste ore chiederemo ulteriori risorse per una legge di bilancio che sarà nella fase di discussione anche in Parlamento. Dobbiamo mettere a sistema una serie di interventi,  uno in particolare: recuperare il potere d’acquisto rendere anche la contrattazione di secondo livello una contrattazione efficace”.

La sindacalista della Cisl Scuola ha fatto anche qualche esempio di obiettivi da raggiungere, come “fare sgravare fiscalmente i compensi accessori: questo sarebbe già un passaggio importante, insieme al welfare contrattuale. Abbiamo tante idee che vanno messe a sistema. Nelle prossime settimane ci metteremo al lavoro, tra gli obiettivi da raggiungere”.

C’è anche il recupero dell’anno 2013 ai fini della carriera? Una sentenza della Cassazione ha detto che occorre rivedere il tutto in sede di contrattazione. E anche il recupero del terzo anno di scatto automatico.

“Può essere l’occasione giusta questa per il riconoscimento del 2013, così come il terzo anno della progressione di carriera: va fatta chiarezza il giudice, ci ha detto chiaramente che non saranno le sentenze ad attribuire un diritto ma sarà la contrattazione a definire il tutto. È un percorso che noi, come Cisl Scuola, conosciamo bene: siamo i primi, i più autorevoli rappresentanti di quello che è stato il recupero degli scatti 2010, 2011, 2012. Questo vuol dire che dobbiamo recriminare e rivendicare risorse, risorse economiche che devono essere destinate in particolare allo scatto 2013. Sarà un altro degli obiettivi. Lo ripeto: non chiamando in causa il giudice, ma facendo contrattazione. E per fare la contrattazione, però, servono due parti che si incontrano: nel caso specifico questa è una chiamata alla responsabilità da parte del Governo”.

Oggi a Trieste si è parlato anche dell’importanza dell’unità sindacale e il fatto di porsi in maniera meno populista e più concreta: in termini pratici, cosa vuole dire?

“Dobbiamo fare riferimento all’unità sindacale, che è un valore che abbiamo sempre protetto: a patto che ci sia rispetto reciproco e una capacità di dialogo e di interazione sui contenuti, non sulle infrastrutture ideologiche. Per noi questo è molto importante, quindi ben vengano tutti i momenti in cui unitariamente ci si incontra, si individuano gli obiettivi e si stabiliscono i modelli. Per firmare un contratto serve unitarietà in termini di percentuale: l’abbiamo fatto nei contratti passati, sono certa che riusciremo a farlo al meglio anche stavolta”.

Il presidente Aran si augura davvero di chiudere il Ccnl a luglio, è una data veramente vicina: proponibile oppure impossibile da realizzare?

Al di là dell’auspicio, ci sarebbe una firma da mettere: però dobbiamo ancora trattare tanti aspetti che non sono solo economici, ma anche normativi. Quindi, mi sento di dire che firmiamo un contratto quando riaprono le scuole”.