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Ripristinati i fondi per le paritarie, ma il PD non è soddisfatto

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Mentre nell’aula del Senato è in pieno svolgimento il dibattito sulla manovra finanziaria, nella Commissione Cultura il sottosegretario all’Istruzione Giuseppe Pizza risponde ad una interrogazione dei senatori del PD Antonio Rusconi e Mariapia Garavaglia sui finanziamenti in favore delle scuole paritarie.
Ed è subito polemica.
Il sottosegretario, infatti, dà notizia che proprio un mese fa il Ministro dell’economia ha autorizzato una variazione di bilancio che consentirà di trasferire alle Regioni 130milioni di euro a sostegno delle scuole paritarie.
Ma l’opposizione, anziché prenderne atto, sottolinea che si tratta esattamente della stessa cifra erogata nel 2001. Il senatore Rusconi, rispondendo a Giuseppe Pizza, stigmatizza che “in dieci anni di applicazione della legge n. 62 del 2000 non siano state incrementate le risorse in favore di questi istituti, i quali nei piccoli comuni rappresentano gli unici enti in grado di fornire un servizio pubblico”.
Rusconi, evidenzia anzi che molto spesso le scuole dell’infanzia paritarie fanno capo ad enti morali o ecclesiastici e svolgono un lavoro del tutto gratuito e volontario.
Il senatore Rusconi ha anche ricordato che dal 2001 sono mutati i contratti di lavoro che hanno aumentato i costi a carico delle scuole che, peraltro, sopravvivono grazie ai contributi delle famiglie, dello Stato e degli enti locali.
Il rischio, ha aggiunto Rusconi, è quello di una ulteriore penalizzazione causata dai tagli alle amministrazioni locali disposti dal decreto-legge n. 78 del 2010.
In conclusione della sua replica il senatore del PD ha “invocato un maggiore rispetto per le scuole paritarie dell’infanzia, le quali hanno una grande tradizione” dichiarandosi solo parzialmente soddisfatto in quanto il sottosegretario non ha fornito nessuna assicurazione in merito agli stanziamenti previsti per il 2011.
La vicenda non passerà certamente inosservata all’interno del fronte “anti-Gelmini” che lamenta esattamente il contrario di quanto sostenuto dai senatori del PD; l’accusa che i movimenti anti-Gelmini e la stessa Flc-Cgil rivolgono al Governo è infatti quella di aver ridotto drasticamente gli stanziamenti per la scuola statale ma di non aver toccato i finanziamenti per la quella privata.