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Riscatto della laurea, la proposta: gratis a chi ha preso 110 e lode

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Il riscatto gratuito degli anni all’università ai fini pensionistici rimane anora un tema molto caldo. Secondo quanto riporta uno studio della Fondazione dei consulenti del lavoro sulle ipotesi circolate in merito “per evitare che si possa parlare di una discriminazione generazionale, sarà fondamentale legare al merito la gratuità del riscatto e, per evitare di generare eccessivi squilibri, diversificare il riscatto oneroso (come sopra analizzato, attualmente disciplinato dal decreto legislativo 184/1997) e un eventuale accredito figurativo degli anni di laurea, che potrebbe, a titolo di esempio, valere solo al diritto e non al calcolo pensionistico, incidendo di meno sulla finanza pubblica”. 

 

Per i consulenti, “in questo senso è opportuno iniziare a considerare dei ‘correttivi strutturali’ rispetto all’adeguamento alla speranza di vita che, per effetto del dl 78/2010, porta la decorrenza della pensione, sia di vecchiaia sia di anzianità contributiva, sempre più in là, col rischio concreto di scollare definitivamente la permanenza effettiva al proprio posto di lavoro dalla decorrenza del pensionamento”.

Secondo i consulenti del lavoro, “rispetto a una estensione indiscriminata del riscatto, che potrebbe essere reso gratuito rispetto a quello oneroso sostenuto dalla platea dei laureati nati o immatricolati a partire da un termine temporale che andrà stabilito dalla norma, è contestualmente sorta la proposta di garantire il riscatto gratuito solo a chi perfeziona il conseguimento del titolo di studio negli anni previsti dal piano di studi e/o con un buon punteggio di laurea”.

Per i consulenti del lavoro, infine, “uno degli elementi di maggiore criticità è stato indicato nella mancanza di retroattività della proposta di riscatto gratuito, penalizzando una vasta fetta di lavoratori già laureati al momento dell’eventuale approvazione della norma auspicata da molti millennials”.