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Sacrosanto pensare al bene degli studenti ma un pensiero anche per i docenti

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Quanto ci mancano dialoghi di questo tipo:

“Collega (quando non ricordiamo il nome, lo so non è bellissimo, ma accade) ho un’ora libera, prendiamo un caffè insieme?”

“Cari miei colleghi, per favore le consegne, sapete poi che ci vado di mezzo io”

“Prof, lei ci accompagnerà in gita, vero?”

“Ragazzi l’ultima ora non si va in bagno; quante volte vi devo dire di lasciare la classe un minimo pulita, guardate qui che confusione, fate così anche a casa vostra?”

“Non si può fare! Questa è materia del Collegio Docenti!

“Professoressa, mio figlio ieri è tornato a casa piangendo”

“Colleghi, io penso che la riunione oggi pomeriggio durerà poco. Speriamo.

“Posso? Scusate, so che non è orario di ricevimento, ma devo consegnare un modulo veloce veloce.”

“Se c’è sciopero e dico che aderisco, che razza di sciopero è?”

“Prof, la sua materia l’anno scorso non mi piaceva ma da quando c’è lei, me ne sono appassionato”

È ormai quasi del tutto certo che il rientro a scuola sarà il prossimo Settembre. Ciò presuppone che tutto il personale docente non andrà fisicamente nel luogo di lavoro per tre mesi e mezzo. Non è semplice, è probabile che resisteremo e non avremo conseguenze psicologiche ma dobbiamo farci forza e ciò non è scontato. Forse, dal 4 Maggio, molte categorie di lavoratori potranno almeno tornare a svolgere la loro attività; ma noi no, e per il bene dei nostri ragazzi dobbiamo mettere da parte il nervosismo e noia dovuti a connessione mancante o poco funzionante; i mal di testa, e i fastidi agli occhi. Forza colleghi, presto torneremo a lamentarci delle macchinette del caffè che mangiano i nostri soldi.

Antonio Marchetta