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Matteo Salvini contro i docenti “politicizzati”: “Non fare politica in classe, cambiate mestiere”

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Un insegnante che fa politica in classe è meglio che cambi mestiere: lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, commentando l’assegnazione della traccia di un tema, da parte di una docente di lettere ad una classe quinta del liceo scientifico “Filolao” di Crotone, nel quale sarebbe stato fatto un parallelismo tra le leggi razziali del 1938 in Italia e il “recente decreto in discussione al Parlamento, che riguarda l’immigrazione” con al suo interno “delle istanze razziste”. 

Il vicepremier: la scuola non deve trasmettere pregiudizi

“Purtroppo – ha detto Salvini – rimangono alcuni insegnanti politicizzati che fanno il tifo per la sinistra, ma non voglio credere che alcuni di loro siano arrivati a paragonare il mio decreto sulla sicurezza alle leggi razziali, come non voglio credere che una docente possa davvero parlare di allarme razzismo in Italia, visto che i dati dicono il contrario”.

“Se fosse vero quanto segnalato da studenti e genitori di un liceo di Crotone, l’insegnante in questione dovrebbe scusarsi e cambiare mestiere, evitando di fare la militante politica in classe. Un abbraccio a quei ragazzi da parte di un papà che lavora per una scuola senza pregiudizi”, ha concluso il ministro e vicepremier.

Il caso sollevato dal genitore e la contrarietà di Bussetti

A sollevare il caso della traccia “particolare” era stato un genitore della classe, che ha comunicato il testo al segretario leghista di Crotone, Giancarlo Cerrelli, il quale ha informato il ministro Salvini e ha denunciato l’accaduto alla stampa.

Dell’accaduto si è anche occupato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che ha fatto intendere di non escludere provvedimenti disciplinari qualora fossero confermati i fatti così come descritti ora: “La vicenda, se confermata, sarebbe grave. In primo luogo perché la scuola è un luogo di formazione e di crescita dove non deve esserci spazio per le ideologie e il condizionamento del pensiero dei nostri ragazzi”.

“In secondo luogo perché il parallelismo proposto rischia di strumentalizzare e sminuire una triste pagina della nostra storia, quella delle leggi razziali, che rappresenta ancora oggi una ferita profonda su cui proprio quest’anno si stanno aprendo, anche nel mondo scolastico e accademico, riflessioni e approfondimenti in occasione degli 80 anni dalla firma di quei terribili provvedimenti. Intendiamo fare al più presto chiarezza. Anche per questo ho chiesto all’Ufficio scolastico regionale per la Calabria un immediato approfondimento”, ha concluso il titolare del Miur.

Anche a Palermo ad inizio luglio

L’ultima volta che Matteo Salvini aveva espresso un parere contrariato verso i docenti schierati politicamente a scuola, era stata all’inizio dello scorso mese di luglio: in quell’occasione, per aderire all’iniziativa lanciata dall’associazione Libera a sostegno di migranti, in particolare per sensibilizzare l’opinione pubblica per quelli morti in mare, un gruppo di commissari degli Esami di Stato in svolgimento in un istituto di Palermo, si erano presentati al colloquio finale con gli studenti maturandi in maglietta rossa.

Nell’occasione, il vicepremier disse: ““Per fortuna gli insegnanti che fanno politica a scuola (guarda caso sempre pro-sinistra e pro-immigrazione) sono sempre di meno, avanti futuro!”.