
Scadono fra una settimana i termini per l’adozione delle modifiche allo Statuto degli studenti e delle studentesse (DPR 249 del 1998) necessarie allo scopo di rendere operativa le norme contenute nella legge 150/2024 in materia di sanzioni disciplinari per gli alunni.
Per gli studenti colpiti da provvedimenti disciplinari rilevanti, la legge 150 prevedere non solo l’allontanamento dalla scuola ma soprattutto lo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche, nell’ambito dell’elenco fornito dal Ministero (elenco che però, ad oggi, non è ancora noto).
Su questo punto il CSPI ha fatto osservare che le scuole potrebbero trovarsi in difficoltà a sottoscrivere accordi e intese con strutture disponibili a questo e si tratterà quindi di vedere in che modo il Ministero riuscirà a sostenere concretamente le istituzioni scolastiche in questo delicato compito.
La “grande svolta” ideata da Valditara per “ripristinare la cultura del rispetto, affermare l’autorevolezza dei docenti delle istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado del sistema nazionale di istruzione e formazione, rimettere al centro il principio della responsabilità e restituire piena serenità al contesto lavorativo degli insegnanti e del personale scolastico” (così recita l’articolo 1 della legge) sarà quindi rinviata quasi certamente al prossimo anno scolastico perché è un po’ difficile che le nuove norme vengano applicate proprio a partire dall’ultimo mese di scuola (sempre che entro la fine di aprile esca l’aggiornamento del Regolamento in vigore).
Non dimentichiamo che sul nuovo Regolamento si deve esprimere anche il Consiglio di Stato (non sappiamo a che punto sia questa procedura); non solo, ma il provvedimento dovrà essere formalizzato con un Decreto del Presidente della Repubblica per essere poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
E’ un’altra ragione per ritenere che le nuove regole non entreranno in vigore a breve anche se per la verità un anno fa il Ministro continuava ad affermare che in poco tempo tutto sarebbe cambiato.