
Oggi, 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, si tiene uno sciopero generale che coinvolgerà sia il settore pubblico che quello privato. L’agitazione è stata indetta a livello nazionale dalle sigle Usi-Cit, Slai-Cobas, Cub, Usb e Adl Cobas/Clap. Tra i settori più colpiti figurano trasporti, scuola, università e sanità.
Anche la Flc Cgil ha aderito all’agitazione, coinvolgendo l’intero comparto Istruzione e Ricerca. Ecco cosa riporta il sindacato:
“Oggi, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle donne, la FLC CGIL ha proclamato lo sciopero nazionale per l’intera giornata di tutto il personale di scuola, università, ricerca, AFAM, formazione professionale e scuola non statale.
“Di fronte alla recrudescenza di una cultura maschilista, misogina, patriarcale, che si traduce in frequenti episodi di violenza e discriminazione, intendiamo riaffermare i diritti delle donne, a partire dalla propria autodeterminazione e la parità di genere, in tutti i luoghi della formazione e della conoscenza” si legge in una nota della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
“L’Italia è ai primi posti nel mondo per gender pay gap e per incidenza del lavoro povero e precario e il lavoro delle donne, che nei settori conoscenza rappresentano la quasi totalità degli addetti, è penalizzato da contratti precari e salari bassi. Per non parlare del lavoro di cura ancora tutto scaricato sulle donne”.
“Lo sciopero è uno strumento di lotta, espressione di un nostro impegno che va oltre l’8 marzo per farsi azione concreta e quotidiana nei luoghi di lavoro e nella società, nella convinzione che, insieme a tutte le donne e a tutti gli uomini nel mondo che credono nella giustizia e nella parità di genere, sia possibile e necessario cambiare le cose” Conclude la nota.