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Sciopero anti-Invalsi: no del Garante alla data del 9, resta solo il 3 maggio

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Lo sciopero anti-Invalsi del 9 maggio è a rischio; anzi, se la situazione non dovesse cambiare, non ci sarà proprio: lo ha deciso la Commissione di Garanzia che, sulla base delle regole in vigore, ha comunicato ai sindacati coinvolti (Cobas, Unicobas e Usb) che lo scipero è irregolare.

Le norme sugli scioperi, infatti, prevedono un intervallo di almeno 6 giorni fra un sciopero e l’altro e, proprio poche ore prima che Cobas e Unicobas proclamassero l’astensione dal lavoro per i giorni 3 e 9 maggio, l’Usae aveva già indetto uno sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private per il 12 maggio.
Inevitabile la decisione del Garante che potrebbe rientrare solo a condizione che l’Usae stabilisca che, per il comparto scuola, lo sciopero è spostato ad altra data (magari proprio al giorno 9).
Per intanto si è rivolto all’Usae affinchè la scuola sia esclusa dallo sciopero del 12 “in modo – si legge nel comunicato dell’Usb – da permettere ai lavoratori della scuola di scioperare per opporsi al progetto di scuola incarnato dall’Invalsi e dalla legge 107 voluta dal PD e dal governo Renzi”.
“Le deleghe della legge 107 – sottolinea Usb – passate con la compiacenza più o meno esplicita dei sindacati gialli, Cgil, Cisl, Uil e Snals, hanno reso lo svolgimento delle prove Invalsi da parte degli alunni obbligatorio per l’ammissione agli esami di Stato. Quest’anno potrebbe essere l’ultimo in cui per i lavoratori della scuola sarà possibile esprimere il proprio dissenso”.