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Sciopero attività aggiuntive: le perplessità di Unicobas

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All’Unicobas lo sciopero delle attività aggiuntive proclamato dalla Flc-Cgil non piace davvero.
I motivi sono molteplici e vengono riassunti dal sindacato di base di Stefano d’Errico in un comunicato che non risparmia nulla alla organizzazione di Mimmo Pantaleo.
“In realtà – ironizza d’Errico – non ci sarebbe stato bisogno di proclamare lo sciopero visto che sono attività aggiuntive e quindi facoltative e non obbligatorie. Noi sono anni che diciamo ai colleghi di percorrere questa strada ma siamo sempre stati boicottati dalla CGIL, che per fare piacere ai propri presidi, ha sempre trovato scusanti per mettere questo tipo di “sciopero” in cattiva luce lavorandoci ai fianchi e sollecitando il ‘complesso di colpa’ di una parte dei lavoratori della scuola chiusi in una logica ‘missionaristica’”.
Unicobas, però, mette in dubbio anche la correttezza formale della procedura di proclamazione e osserva: “Gli scioperi che durano un mese di fila non sono ammessi dalla attuale legislazione (legge antisciopero 146/90, etc.) e la Commissione di garanzia, sempre sollecitata dalle OOSS tradizionali, ha più volte redarguito chi si azzardava a fare operazioni del genere”.
“Col loro plauso – ricorda d’Errico – la Commissione arrivò persino a dichiarare ‘illegittimo’ il blocco degli straordinari indetto dall’Unicobas per il personale ATA ed impose la revoca di nostri scioperi sulle ore di programmazione settimanale della scuola primaria o delle attività collegiali di tutto il corpo docente minacciando sanzioni pecuniarie e disciplinari verso il sindacato e (soprattutto) gli scioperanti”.
E se il concetto risultasse poco chiaro, d’Errico aggiunge: “Le cose sono due: o si tratta di un bluff, di una ‘provocazione’ che poi verrà ritirata appena interverrà la Commissione di garanzia oppure la Cgil ha avuto assicurazione dai propri “amici” vicini alla Commissione di garanzia che questa non interverrà (come già avvenuto in altre occasioni con trattamenti ‘ad personam’ per Cgil, Cisl, Uil & C.)”.
Ma , a conti fatti, cosa farà Unicobas ?
Stefano d’Errico non ha dubbi: “Se non ci saranno reazioni restrittive da parte della Commissione, proclameremo direttamente anche noi l’astensione totale da ogni attività aggiuntiva, dagli incarichi, dalle funzioni strumentali e quant’altro”.
Di motivazioni secondo Unicobas ce ne sono in abbondanza. L’elenco è lunghissimo e si va dal congelamento degli scatti, ai problemi del precariato, fino alle posizioni economiche Ata e al taglio “sperimentale” di un anno di scuola superiore.
Adesso, quindi, non resta che aspettare la decisione della Commissione di Garanzia.