Home Attualità Sciopero Regina Margherita: aumenta la tensione, in arrivo la protesta degli studenti

Sciopero Regina Margherita: aumenta la tensione, in arrivo la protesta degli studenti

CONDIVIDI

Non cala la tensione all’Istituto Regina Margherita di Torino dove nella giornata del 29 gennaio il personale docente e Ata ha partecipato ad uno sciopero di protesta contro la dirigente scolastica, accusata di gestione autoritaria.
Lo sciopero era stato indetto dalle RSU di istituto oltre che da CUB Scuola, Flc-Cgil e Cisl-Scuola.
“Le colleghe ed i colleghi dell’IIS Regina Margherita di Torino – commenta a fine giornata il segretario nazionale della CUB Scuola Cosimo Scarinzi – hanno dimostrato, con l’azione e non con chiacchiere imbelli e patetiche lamentazioni, che è possibile agire contro le prevaricazioni di una dirigente che ha preteso di definirli ‘sessantottini’, e in ciò non vi sarebbe offesa se non per il fatto che li invecchia, facinorosi, e per non farsi mancare nulla, nullafacenti”.
Stando al resoconto della CUB, alla manifestazione che ha accompagnato lo sciopero hanno partecipato oltre 200 fra docenti e studenti, mentre allo sciopero ha aderito la stragrande maggioranza del personale.
“Il presidio di fronte all’ufficio Scolastico regionale – sottolinea Scarinzi – è stato numeroso, vivace, creativo, e una delegazione dei sindacati che hanno indetto lo sciopero, delle Rsu d’istituto, dei docenti, degli Ata e dei genitori si è incontrata con il direttore dell’ufficio scolastico regionale al quale sono state ribadite le motivazioni della mobilitazione”.
Nonostante tutto la situazione nella scuola torinese si sta facendo sempre più difficile: proprio in queste ore si sono appesantiti anche i rapporti fra presidenza e studenti dopo che la dirigente ha deciso di negare agli studenti l’autogestione e le visite didattiche.
Per giovedì 31 è in programma una riunione del collegio dei docenti che già si preannuncia “elettrica”, mentre l’assemblea degli studenti prevista per giovedì 1° febbraio potrebbe essere l’inizio di una protesta generalizzata, finalizzata a ottenere un intervento risolutivo dell’Ufficio Scolastico Regionale che finora – almeno secondo i promotori dello sciopero – non avrebbe preso in mano la situazione come invece sarebbe stato necessario.