Home Politica scolastica Sciopero scuola 7 maggio contro Indicazioni Nazionali e Prove Invalsi: chi protesta...

Sciopero scuola 7 maggio contro Indicazioni Nazionali e Prove Invalsi: chi protesta e come

CONDIVIDI

Come abbiamo scritto, per oggi, 7 maggio, in concomitanza con la “somministrazione” delle prove Invalsi, diversi sindacati di base hanno proclamato azioni di protesta e di sciopero. Con una ulteriore comunicazione ufficiale del 5 maggio, il Ministero dell’Istruzione ha fornito indicazioni più precise in merito allo sciopero. La nota si è resa necessaria anche a seguito della richiesta di rettifica che era stata avanzata da Unicobas.

Come riporta SkyTg24, la principale manifestazione si svolgerà a Roma a viale Trastevere di fronte al Ministero dell’Istruzione e del Merito, a partire dalle 9.30. La mobilitazione è stata indetta contro le prove Invalsi e contro le Nuove Indicazioni Nazionali annunciate dal ministro Giuseppe Valditara nei mesi scorsi. Le sigle sindacali ne chiedono “il ritiro immediato” e sottolineano l’importanza di “investimenti concreti nella scuola pubblica”.

Sciopero scuola 7 maggio, quando si protesta

Queste le diverse azioni previste:

  • Cobas Scuola Sardegna: “tutto il personale docente, ata, educativo e dirigente a tempo determinato e indeterminato, del comparto scuola, in forza sia alle sedi nazionali che a quelle estere”, con l’adesione del FISI, del Sindacato Sociale di Base e dei Cobas scuola di Grosseto, dei Cobas scuola di Cagliari e dei Cobas scuola Umbria;
  • Cobas Scuola. “personale docente, educativo ed ata della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado”
  • SGB (Sindacato Generale di Base) e CUB SUR: “Sciopero breve delle attività funzionali connesse alle sole prove INVALSI, per la sola scuola primaria, per le attività di somministrazione dei test e per tutte le attività connesse alla gestione dei test Invalsi per il giorno 7 maggio (Prova di lettura – classi campione nella classe seconda e prova di Italiano nella classe quinta); sciopero delle attività funzionali connesse alle sole attività di correzione e tabulazione delle prove, nella sola scuola primaria, per il periodo della correzione dei test, a partire dal 7 maggio 2025 e per tutta la durata delle attività di correzione e tabulazione delle prove, come calendarizzate da ogni singola istituzione scolastica”, il quale ha altresì precisato che “si intende sciopero breve della prima ora qualora si tratti solo della somministrazione e anche/oppure dell’ultima ora del turno pomeridiano qualora si tratti della correzione ovvero della consegna dei test da correggere”.
  • Unicobas Scuola&Università: “Sciopero per la prima ora del turno antimeridiano e/o ultima ora del turno pomeridiano per il personale docente ed ATA a tempo determinato e indeterminato delle scuole di ogni ordine e grado in Italia e all’estero. Lo sciopero, per la sola scuola primaria, è articolato in sciopero breve delle attività funzionali all’insegnamento relative alle prove Invalsi, comprese le attività di correzione dei test”, il quale ha successivamente precisato che “la prima ora è riservata solo al personale docente ed ATA in servizio nel turno antimeridiano, mentre l’ultima ora è riservata solo al personale docente ed ATA del turno pomeridiano”.

Come riporta Ansa, i Cobas sono tornati in piazza oggi con due presidi, uno a Cagliari sotto il Consiglio regionale e l’altro a Nuoro. Nel capoluogo sardo accanto alla sigla sindacale anche i precari, in lotta per la stabilizzazione. Bandiere e interventi innanzitutto contro i quiz Invalsi, definiti come “valutazione decontestualizzata e punitiva”. L’esatto opposto, spiegano i Cobas, della valorizzazione delle differenze e della personalizzazione dei percorsi.

Nel mirino c’è poi il contratto nazionale che ha “impoverito docenti e Ata con aumenti ridicoli rispetto all’inflazione e alla perdita del potere d’acquisto dei nostri stipendi – denuncia la sigla -, a fronte di un aumento dei carichi di lavoro”. E ancora: No al nuovo arruolamento che ” prevede concorsi non più abilitanti, graduatorie non trasparenti e non a scorrimento, nomine governate dall’algoritmo”. Per i precari la proposta è l’immissione in ruolo dei docenti supplenti con 3 anni di servizio e dopo 24 mesi per il personale Ata.

Mobilitazione anche contro “lo sperpero delle risorse del Pnrr”, “il dimensionamento” e la riforma degli istituti tecnici e professionali. A fine mattinata una delegazione è stata ricevuta dalla commissione Cultura per discutere dei problemi della scuola sarda.

A Nuoro sono state rilanciate le critiche al ministro Valditara e alle prove Invalsi, che “non hanno determinato alcun sviluppo positivo nel sistema educativo”. Secondo i sindacati emergono invece “crescenti disparità territoriali e socioeconomiche”. Queste prove, spiega Nicola Giua per i Cobas Sardegna, “non possono misurare competenze poiché sono costituite da test decontestualizzati a risposta chiusa o aperta univoca”.