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Sciopero scuola il 7 maggio per avere aumenti veri: 1.000 euro al mese ai docenti e 500 agli Ata, per Unicobas non è impossibile

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“Il rinnovo del contratto varrà solo 30 euro! Vogliamo la 14ma mensilità e poi un contratto specifico per l’Istruzione fuori dai diktat del Dlvo 29/93 che impone l’aggancio (al ribasso) ‘all’inflazione programmata’. Solo così potremo avere aumenti veri: 1.000 euro al mese per i docenti e 500 per gli Ata“. A comunicarlo è l’Unicobas, che a due giorni dal rinnovo delle Rsu della scuola annuncia la decisione di proclamare uno sciopero della prima e ultima ora di docenti e Ata per il prossimo 7 maggio.

È lunga la lista delle richieste del sindacato guidato da Stefano d’Errico: “Assumere i precari con un doppio canale di reclutamento per coprire i vuoti in organico del personale Docente ed Ata. Riconoscere a collaboratori scolastici ed assistenti tecnici il ruolo di coadiuzione educativa ed agli amministrativi l’indennità di rischio contabile”.

Per il sindacato di base, inoltre, bisognerebbe “investire 13 miliardi del Pnrr per risanare l’edilizia scolastica, all’80% non a norma e per il 50% priva persino dell’agibilità. Eliminare le ridicole prove Invalsi, simbolo della Scuola-quiz, nonché la visione neo-gentiliana del Ministro Valditara contenuta nelle nuove ‘Indicazioni Nazionali’”.

Il sindacato chiede anche di “sopprimere il vincolo di permanenza per i neo-assunti nella prima sede scolastica. Destinare 200 milioni all’adeguamento di pensioni e stipendi degli Ata ex Enti Locali defraudati dell’anzianità pregressa, come riconosciuto da 10 sentenze della Suprema Corte di Strasburgo. Parificare il personale educativo allo status della scuola Primaria. Siamo sempre impegnati contro la regionalizzazione”.