Home Politica scolastica Scontro Miur-Mef sugli organici, parte del Pd sta con Fedeli: basta immobilismo

Scontro Miur-Mef sugli organici, parte del Pd sta con Fedeli: basta immobilismo

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Ha lasciato il segno lo scontro tra Miur e Mef, con il ministro Fedeli, indispettito non poco per aver scritto tre volte al collega Padoan senza ricevere risposta.

Al centro della “contesa” ci sono i 25mila posti da collocare in organico di diritto, come annunciato da mesi dal ministero dell’Istruzione, al fine di ridurre quell’organico di fatto che tanti problemi crea.

Ma ora quel passaggio di cattedre viene messo in serio dubbio, per via dei finanziamenti “ristretti” (400 milioni su più anni) messi a disposizione dal Governo attraverso la Legge di Stabilità 2017.

Senza quei posti, però, l’anno prossimo si rischia di partire con il piede sbagliato.

Come andrà a finire è difficile dirlo. Anche in seno al Partito Democratico, che aveva promesso di recuperare il rapporto con il “popolo” della scuola. Nel Pd, non a caso, si sono creati due raggruppamenti.

Da una parte c’è quello solidale con la politica del Mef, attenta ai conti pubblici. Ma anche a non creare squilibri rispetto agli altri Ministeri, dove assunzioni a tempo indeterminato e turn over sono nella maggior parte dei casi bloccati da anni. Mentre nella scuola nell’ultimo biennio sono stati assunti circa 120mila nuovi docenti.

 

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Dall’altra però, c’è il raggruppamento vicino alle istanze del nuovo ministro dell’Istruzione, giunto a Viale Trastevere proprio per cambiare politica rispetto a quella troppo rigida adottata dall’ex ministro Giannini. Tanto che Fedeli, pur ridimensionando la polemica, ha comunque mantenuto il punto: le 25mila assunzioni sono indispensabili.

A schierarsi apertamente con l’ex sindacalista Cgil è stata la deputata democratica Anna Ascani. Che dice: “L’obiettivo comune su cui lavorare insieme è garantire che in tempo utile per l’inizio del prossimo anno scolastico sia disponibile l’organico di diritto, archiviando la distinzione con l’organico di fatto, e quindi le lungaggini e i disservizi che tutti conosciamo, sotto forma di diffuse discontinuità didattiche ad anno scolastico in corso.”

“A tale scopo – continua Ascani – lo sblocco tempestivo dei fondi per l’assunzione di 25mila docenti è fondamentale. È comprensibile la cautela, sarebbe incomprensibile l’immobilismo”.

Staremo a vedere, nei prossimi giorni, se anche altri democratici si schiereranno apertamente con Fedeli. Intanto, comunque vada, la “patata” bollente passerà a Gentiloni. Anzi, forse gli è già stata recapitata.