Home Archivio storico 1998-2013 Estero Scuole giapponesi radioattive per la catastrofe di Fukushima

Scuole giapponesi radioattive per la catastrofe di Fukushima

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Considerando che la dose massima di radiazioni ammissibile in caso di emergenza per i lavoratori delle centrali nucleari è stata aumentata subito dopo il disastro a 250 millisiviert l’anno, ( prima era100 millisiviert ) si può comprendere meglio l’entità dei nuovi livelli previsti per le scuole. Si stima che il 75% delle scuole della prefettura di Fukushima abbia un livello di radioattività superiore alla soglia di 1 millisiviert l’anno, la dose finora considerata sicura per la generalità della popolazione civile, quindi per non chiudere le scuole, tale soglia di tollerabilità per i bambini è stata innalzata d’ufficio a 20 millisiviert.
 Gli esperti discutono se il nuovo limite rappresenti o meno un rischio per la salute degli studenti, soprattutto alla luce del fatto che si tratta di bambini, e non di adulti. Infatti, secondo alcuni studiosi, a una dose del genere nei bambini corrisponde una possibilità su 200 di ammalarsi di cancro, mentre per gli adulti questa possibilità è una su 500. Si ricorda per fare i dovuti confronti che (in Italia) la dose media assorbita in un anno per esposizione alla sola radioattività naturale è calcolata in circa 3 millisievert. 
Una radiografia al torace comporta per il paziente una dose di circa 0,02 mSv, mentre una radiografia ordinaria all’addome o una mammografia comportano dosi comunque inferiori a 1 mSv (0,4-0,7 mSv). Una TAC addominale 8 mSv, invece per una PET o una scintigrafia si va dai 10 ai 20 millisievert. In radioterapia si forniscono invece dosi molto più massicce di radiazioni, infatti, per trattamenti curativi sono dell’ordine delle decine di Sievert, ma concentrate limitatamente ed esclusivamente sul tumore da distruggere.