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Scuole private: il Ministro promette controlli, ma Cgilscuola attacca

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Il Ministro promette maggior severità nei confronti delle scuole private e controlli più accurati soprattutto per evitare che queste scuole si trasformino in veri e propri "diplomifici" a pagamento. Questa volta sembra che le dichiarazioni del Ministro debbano raccogliere il consenso generale, e invece esplode la polemica.

Nei giorni scorsi il Ministro aveva inviato al Parlamento una corposa relazione sulla stato di attuazione della legge sulla parità scolastica in cui si mettevano in evidenza molteplici "anomalie": gli alunni che frequentano le scuole paritarie, per esempio, anziché diminuire progressivamente dal primo al quinto anno, come sarebbe logico, seguono un andamento opposto; in prima sono poco meno di 11.500 ma superano addirittura le 25mila unità in quinta.

Le norme attuali non consentono di riconoscere la parità alle scuole che iscrivono in quinta studenti con un percorso scolastico irregolare, ma evidentemente molte scuole sono bravissime nel trovare le "scappatoie" o nel mimetizzare i dati in occasione dei controlli ispettivi che gli Uffici Scolastici Regionali dispongono periodicamente.

"In realtà, sostiene Cgilscuola, non da oggi denunciamo irregolarità di ogni tipo, ma nulla è stato fatto".

"Che il Ministro – sottolinea il sindacato di Enrico Panini in un comunicato diramato poche ore fa – invochi ciò che dovrebbe aver già fatto in circa tre anni di direzione del Ministero e che non abbia presentato neanche un dato sulle ispezioni effettuate e sul loro esito è un fatto stupefacente".
Ma Cgilscuola non intende fermarsi ai comunicati stampa o alle dichiarazioni politiche: "Le nostre segnalazioni sono cadute nel vuoto e per questo ora ci stiamo rivolgendo sistematicamente alla magistratura".
Complice la riduzione dell’attività politico-sindacale legata al clima vacanziero di questi giorni, non si segnalano per ora altre prese di posizione ma non è da escludere che anche questo argomento, nei prossimi giorni, diventi ulteriore occasione di scontro fra Ministro e sindacati.