
L’utilizzo continuo del telefono cellulare tra i giovani ha effetti nocivi per l’apprendimento: a ricordarlo è stato il Governo del Portogallo, che ha di conseguenza deciso di proibire i telefoni cellulari in classe nelle scuole primarie.
Il Consiglio dei ministri portoghese, riporta l’Ansa, ha infatti approvato giovedì 4 luglio la norma che dovrebbe entrare in vigore già dal prossimo anno scolastico, sebbene non si sappia ancora bene come verrà applicata caso per caso.
L’anno passato il governo conservatore di Lisbona si era limitato ad approvare una raccomandazione ufficiale, che gli istituti scolastici potevano seguire o ignorare.
Una decisione “figlia” degli studi di settore
La decisione attuale è basata proprio sul risultato degli studi realizzati nelle scuole portoghesi che hanno proibito gli smartphone nell’anno scolastico appena finito: i circa 800 dirigenti scolastici coinvolti nel progetto pilota hanno infatti risposto all’inchiesta segnalando una riduzione notevole dei casi di bullismo e indisciplina, soprattutto tra gli alunni delle scuole primarie, ma anche in quelli delle secondarie, dove tuttavia l’uso del telefonino sarà ancora permesso.
Oltre alla diminuzione del bullismo, nelle scuole che hanno vietato il cellulare si è anche percepito un aumento della socializzazione durante l’intervallo e un maggiore uso delle aree da gioco comuni, dell’attività fisica e dei servizi bibliotecari.
La situazione italiana
Solo lo scorso mese di giugno, intanto, in Italia facendo seguito alla nota ministeriale n. 5274 dell’11 luglio 2024, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha disposto, con Circolare n. 3392 del 16 giugno 2025, anche per gli studenti del secondo ciclo di istruzione il divieto di utilizzo del telefono cellulare durante lo svolgimento dell’attività didattica e, più in generale, in orario scolastico.
Le Istituzioni scolastiche dovranno aggiornare i propri regolamenti e il patto di corresponsabilità educativa.
Diversificate sono state le reazioni all’annuncio del responsabile del dicastero dell’Istruzione. Riportiamo quella del Codacons, che dopo avere accolto con entusiasmo la circolare, ha anche sottolineato che occorra prevedere sanzioni per quegli istituti che non faranno rispettare le nuove disposizioni.