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Settembre, il rientro a scuola sicuro in presenza con il vaccino, ma non basta

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Come abbiamo sempre detto e lo ha dovuto ammettere anche il Ministro Bianchi nel suo incontro di ieri con i sindacati, quella degli insegnanti e in generale dei lavoratori della scuola è oggi la categoria più immunizzata (85%) e se ci sono delle discrasie tra le  Regioni, ci sono Regioni dove si arriva a quasi il 100% di vaccinati come la Campania e il Friuli Venezia Giulia.

Orbene, c’è però il problema degli alunni, premesso che gli alunni della scuola dell’infanzia (3/6 anni) e della primaria (6/11 anni) non sono al momento vaccinabili, lo sono però dai (12 ai 19 anni) con il vaccino Pfizer e cioè dalla seconda media al quinto anno della scuola superiore. (Sono 8 milioni).

Oggi la variante Delta sta crescendo in modo esponenziale, basta vedere l’incremento di positivi che si sono registrati in questi giorni.
Quindi noi crediamo che, senza invocare obblighi vaccinali, come fa il Presidente dei Dirigenti Scolastici il Dott. Antonello Giannelli, bisogna convincere i giovani al vaccino come arma contro il virus e contro la sua propagazione, insomma esercitare una sorta di moral suasion.

Ora, ed è bene ribadirlo, come SBC, noi siamo per la scuola in presenza, non per la DAD, se non in casi di estrema necessità e pericolo e neanche per la DID, con metà classe a casa, i non vaccinati, e metà classe a scuola, i vaccinati, come hanno palesato alcuni né per la DAD on demand, modello Emiliano.

Ecco perché bisogna vaccinarsi, ma vaccinarsi è solo una condizione necessaria ma non sufficiente. La vaccinazione presentata come unica arma per aprire le scuole in sicurezza è stata la rappresentazione, il racconto di un Governo che non ha voluto risolvere ben altri problemi,  lasciando che la scuola iniziasse il primo settembre 2021 come era iniziata il primo settembre 2020 ovviamente con il valore aggiunto del vaccino che allora non c’era.

Ecco che ci tocca come SBC elencare e ribadire quello che non si è fatto e quello che non si può non fare, anche se il tempo stringe.
Le classi sono state lasciate numerose in organico di diritto e in organico di fatto. Non è  stato stanziato nulla nella legge di Bilancio 2021 (Governo Conte 2, Ministra Azzolina) per ridurre il numero degli alunni nelle classi e sull’organico di fatto nulla ha fatto il governo Draghi, Ministro Bianchi.

Non è stato fatto nulla per potenziare gli organici Docenti e ATA, l’organico Covid, previsto per quest’anno solo fino al 30 dicembre, è un intervento parziale quanto insufficiente, del resto quello autorizzato prevede uno stanziamento pari ai soli risparmi sugli investimenti dello scorso anno, ai sensi del DL 73 convertito in legge la scorsa settimana. I 350 milioni ma  sono solo 290 milioni quelli  previsti dal MEF sono del tutto insufficienti.

Analoghe carenze riscontriamo a livello di spazi, si ritorna a far scuola negli stessi spazi dello scorso anno. E questo certamente è un grosso limite per la sicurezza nelle classi, ecco perché riteniamo che sia ancora necessaria garantire la distanza tra gli alunni e l’uso della mascherina.

Non pensiamo dunque che si possa rinunciare al distanziamento se non ci sono spazi e in classi numerose anche se gli alunni sono vaccinati.
Ancora, cosa è stato fatto per santificare gli ambienti? Purtroppo nulla è  stato fatto per dotare le classi di strumenti per il ricambio d’aria e per il controllo del CO2.

Infine i trasporti. Anche qui siamo all’anno zero. Sono stati stanziati solo 258 milioni per il trasporto pubblico aggiuntivo, molto poco.
Ecco perché come SBC siamo molto preoccupati anche alla luce della Circolare del Capo Dipartimento Stefano Versari che veicola la strategia del CTS che per evitare i problemi irrisolti li nasconde.

Bisogna recuperare il tempo perduto, lo si deve fare per coniugare il diritto  all’istruzione e il diritto alla salute degli studenti e dei cittadini tutti.

Scuola Bene Comune