Home I lettori ci scrivono Sfogo di una maestra palermitana

Sfogo di una maestra palermitana

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Mi sono stancata della rabbia della gente per strada, dei cuori induriti dall’odio, del poco senso civico dilagante e dell’inettitudine della politica.
Non perdo le staffe facilmente ma è ormai arrivato il momento che i docenti escano allo scoperto, perché no, anche come iniziativa di singoli, visto che abbiamo perso di vista ciò che collettivamente rappresentiamo: “Lavoratori della scuola!”

Sì, certo, lo stipendio assicurato e quindi di conseguenza considerati privilegiati (lo posso capire in questo periodo, effettivamente forse lo siamo perché c’è chi il lavoro non lo ha più, siamo al collasso economico su questo, penso, siamo tutti concordi)
Ma il fatto di essere privilegiati non ci deve confinare in una condizione di SENSO DI COLPA che ci impedisce di reagire di fronte a misure ingiuste in periodo pandemico.

Che differenza c’è tra le scuole superiori e le scuole della primaria o infanzia?
Che forse non si corrono i medesimi pericoli?
Ah ecco! Le superiori sono chiuse per evitare i mezzi pubblici (distrattore di massa per evitare di parlare della situazione dei contagi anche dentro le scuole)
Sono morti dei docenti…e subito a pensare che chissà dove l’ha preso…chissà chi l’ha contagiato fuori dalla scuola!
Supponiamo che i contagi dentro le scuole provengano SOLO dall’esterno (che vuol dire questo? Forse che poi il contagio non si diffonde internamente?) …bene…e quindi che fai ? Continui a tenere aperte le scuole della primaria e infanzia perché l’ambiente scolastico viene SANIFICATO per PRECAUZIONE? Mentre tutte le altre classi che condividono spazi fanno allegramente scuola? (parlo di bagni, parlo di corridoi, scale…etc)

IL VIRUS c’è, e c’è dovunque! Se così non fosse allora nelle intensive non ci sarebbero pazienti covid.
Non ci credete? Ok, andatelo a raccontare a chi è stato intubato e per fortuna ce l’ha fatta.
Non volete indossare la mascherina perché vi sentite soffocare? Ok, rifletteteci bene perché è sempre meglio che MORIRE per soffocamento ( non so se avete mai avuto esperienza di soffocamento ma io sì, no non per il covid per fortuna! Per angioedema…quando ti manca l’aria per davvero i battiti del cuore si accelerano talmente che ti sembra di scoppiare da un momento all’altro. Ti passa davanti in un istante tutta la vita)
Ogni giorno si va a scuola pensando che forse ci saranno buone notizie ma la situazione si fa sempre più complessa.

Le aule, la gran sciocchezza delle rime buccali (gli alunni non sono piante con le radici), maschere no da seduti, maschere sì in movimento, non so neanche quanti metri occorrono per l’ed. motoria in sicurezza…lasciamo perdere poi il CANTO.
Bene!

GRAN PARTE DEI DOCENTI pensano che “Se il Governo ha deciso che anche da seduti occorre stare con le mascherine vuol dire che le AULE NON SONO SICURE!”
Dei negazionisti (docenti e non) neanche ne voglio parlare perché purtroppo il MONDO è bello perché è vario. Meglio non prenderli sul serio perché non ne vale davvero la pena e sono sicura che avranno occasione per ricredersi.
Probabilmente si tratta di persone che hanno bisogno di imparare dall’esperienza diretta.

Infine mi rivolgo al SINDACATO, sì quello che ci rappresenta:” Diamoci una bella smossa prima che si debba commemorare più di qualche docente morto per onorato servizio…” o qualche ALUNNO, magari figlio di chi ha cercato in tutti i modi di attenersi alle REGOLE: igiene, mascherina indossata bene, distanziamento.

Eh sì cari miei! Perché non siamo tanto sicuri che NON ci sia sfuggito, mentre eravamo girati verso la lavagna a scrivere, o mentre stavamo correggendo dei quaderni, che qualche alunno (asintomatico) si sia abbassata la mascherina ad 1 metro dalla rima buccale del compagno seduto nello stesso banco dove il metro se ne va al diavolo se ti metti il mento sulla mano ed inclini un po’ la testa!
Ecco le ho dette le cose che pensavo da giorni.
Basta!

Maria Pia Labita