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Si chiude Job&Orienta: +10% di visitatori

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Con 72mila visitatori (oltre +10% rispetto alla scorsa edizione) si è chiusa la 26a edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, che per tre giornate in Fiera a Verona ha messo al centro il tema “Imparare lavorando: in Italia si può”.

Il Salone ha visto in rassegna oltre 500 realtà, tra scuole, enti di formazione, accademie e università (oltre 90), istituzioni, imprese, centri per l’impiego e agenzie di servizi per il lavoro, associazioni di categoria,…; più di 350 relatori intervenuti nei 200 appuntamenti in calendario, tra convegni, dibattiti e workshop.

 

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Alternanza scuola lavoro, sistema duale e apprendistato i principali temi affrontati, e gli Its-Istruzione tecnica superiore che confermano un successo sempre più significativo.

Secondo l’ultima rilevazione Indire ci sarebbero 93 fondazioni Its regolarmente costituite nel nostro Paese, di queste 11 nate nell’ultimo anno. Nei loro partenariati si contano circa 1.900 soggetti: tra questi, 377 istituti scolastici, 721 imprese e associazioni d’impresa, 91 Università, 60 centri di ricerca, 280 enti di formazione, 185 enti locali, 37 associazioni datoriali, 30 Ordini/Collegi professionali, 15 Camere di commercio, nove organizzazioni sindacali, sette istituti di credito e quattro partner stranieri. Sono 803 i percorsi totali attivati dal 2011, per un totale di oltre 19mila iscritti; 321 i percorsi conclusi, per un totale di 5.939 diplomati. E guardando al presente, sono 386 i percorsi oggi attivi per un totale di 9.900 frequentanti (dati aggiornati a questo novembre).

Un altro dato significativo, scrive L’Avvenire,  tra tutti a convalidare il valore e l’efficacia di questi percorsi è la percentuale degli occupati a 12 mesi dal diploma, passata dal 78,3% del 2015 all’81,1% del 2016; di questi il 90,2% ha trovato un lavoro coerente con il titolo di studio conseguito. E ancora, riguardo alla tipologia di contratto, quasi la metà degli occupati (46,8%) ha stipulato un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, a tempo determinato il rimanente 53,2%.

Gabriele Toccafondi, sottosegretario del ministero dell’Istruzione, ha detto: «Contiamo di raddoppiare questi numeri a breve. Ricordiamoci che fino a cinque anni fa in Italia non esisteva nulla di tutto questo. Oggi, invece, i numeri parlano chiaro: questo è il segno che quando scuola, mondo del lavoro, territorio e università gestiscono insieme un percorso, i risultati arrivano. Si danno ai ragazzi competenze vere, possibilità vere».