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Sindacati e Ministro si incontrano per un grande patto sulla scuola. Molta carne al fuoco, forse troppa

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E’ in programma per domani, martedì 16 marzo, l’incontro fra il ministro Patrizio Bianchi e le organizzazioni sindacali convocato già nei giorni scorsi.
L’ordine del giorno è di quelli da far pensare ad una mezza rivoluzione: sottoscrizione di un patto condiviso per l’istruzione. Per dare ulteriore enfasi all’incontro sono stati convocate anche le segreterie generali delle confederazioni e non solo i sindacati del comparto.
L’idea è proprio quella di sottoscrivere una grande intesa per far ripartire in grande stile il sistema scolastico.
Nel concreto si parlerà del Recovery Plan applicato al sistema scolastico, delle risorse per il rinnovo contrattuale, della stabilizzazioni e dei processi di reclutamento del personale scolastico, ma anche della formazione in servizio e del potenziamento dell’offerta formativa.

Troppa carne al fuoco


La carne al fuoco è davvero tanta, forse persino troppa anche perché, almeno per il momento, le risorse per fare tutte queste cose non ci sono affatto. I soldi per i contratti sono per adesso limitati, così come quelli per ampliare gli organici
E anche risolvere il problema del reclutamento non sarà una operazione semplice, non solo per motivi economici ma anche per problemi di tempo.
Stabilizzare 2-300mila docenti non è cosa che si possa fare in poco tempo ed è del tutto illusorio pensare che a settembre tutte le cattedre possano essere coperte con personale stabile.
Il rischio è che domani venga siglata un’intesa come quella dell’aprile 2019 quando Conte, Bussetti e sindacati del comparto sottoscrissero un accordo per coprire tutte le cattedre scoperte entro pochi mesi e per firmare un contratto a tre cifre: come andarono le cose lo sappiamo bene.

Il tema del vincolo quinquennale


Intanto va segnalato che sul tema del vincolo quinquennale non c’è nessuna novità. A questo punto l’ipotesi più probabile è che il Governo non faccia in tempo ad adottare un provvedimento di legge che possa essere recepito dalla ordinanza ministeriale in via di emanazione.
Nella fase di conversione in legge del prossimo Decreto Sostegni, il Parlamento potrebbe però inserire una modifica che consenta di derogare al vincolo nel momento in cui si parlerà delle assegnazioni provvisorie.