Home Generale Snals-Confsal: “La scuola è infrastruttura e non costo”

Snals-Confsal: “La scuola è infrastruttura e non costo”

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La scuola come motore dello sviluppo, che deve costruire il futuro dei giovani: questo il messaggio lanciato dallo Snals-Confsal, al convegno ‘La centralità di una scuola seria. Più istruzione per la formazione e il lavoro’, organizzato a Roma, alla Camera dei deputati.

“La nostra proposta, che vogliamo lanciare con questa iniziativa, è quella di riportare la scuola a una serietà degli studi, all’autorevolezza, e considerarla come una infrastruttura e non un costo. Perché la scuola non è un servizio ma un atto costituzionale: questo Paese ha inteso affidare alla scuola la crescita culturale e la formazione al lavoro per i giovani”, spiega a Labitalia il segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi.

 

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“In questo convegno – fa notare – c’è la novità che il dibattito non ha visto la partecipazione di pedagogisti, ma di esponenti della neuroscienza, perché sosteniamo che ci sono alcune leve che bisogna muovere nella scuola per far crescere culturalmente e mentalmente i giovani, approfittando della loro crescita cerebrale”.

“Non si tratta di un ritorno al passato, ma noi abbiamo fatto di tutto per abolire quella che invece – avverte Nigi – è una necessaria palestra per lo sviluppo del cervello: così abbiamo tolto di mezzo i riassunti, sostituiti con le ricerche; abbiamo tolto di mezzo l’imparare a memoria le poesie, e l’abbiamo sostituito con nulla; abbiamo tolto di mezzo il latino, ma non l’abbiamo sostituito con un’altra lingua”.

“La scuola non può andare avanti così, perché diventerebbe non più un’infrastruttura – sottolinea – ma una spesa inutile di un parcheggio per gli studenti. Un andamento che noi vogliamo frenare e questo è il messaggio che abbiamo voluto lanciare con questo convegno”.

Per lo Snals-Confsal, quindi, “occorre ridefinire la funzione dei docenti nella costruzione del sapere, dello spirito critico e riflessivo, nel guidare l’orientamento ai valori e l’educazione nei contesti attuali, che hanno luoghi e tempi diversi da quelli tradizionali”.

“Serve una visione radicalmente nuova – rimarca Nigi – cui devono partecipare tutti i docenti per recuperare spazio sociale e dignità professionale. Serve una didattica innovativa e nuovi ambienti educativi, ma occorre anche modificare l’assetto e l’articolazione del tempo di scuola e del tempo di apertura delle scuole”.

Una delle proposte dello Snals-Confsal, ricorda il segretario generale, è quella di “prevedere anche per i docenti la possibilità di svolgere attività didattiche in maniera trasparente, sotto forma di uno speciale regime di ‘intramoenia’, da svolgersi in piccoli gruppi di allievi, ovviamente non appartenenti alle classi loro assegnate”.

E il sindacato autonomo, attraverso Confsalform, è in campo anche sul fronte dell’alternanza scuola-lavoro, con il progetto ‘Scholarsjob’. “L’alternanza – osserva – va collocata prevalentemente nei tempi al di fuori di quelli curricolari e nei periodi estivi; non può essere occasione né di addestramento né di sfruttamento, né un cambiamento della funzione del docente. Dopo i percorsi scolastici, dovrebbe essere introdotta in modo più strutturato in tutti i corsi accademici”.