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Soluzioni per i diritti calpestati degli idonei del concorso a cattedra

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Lo scorrimento delle nuove graduatorie di merito degli idonei del concorso a cattedra, oltre a essere sancito dagli artt. 399, 400 e 401 è avvalorato dalle recenti sentenze del consiglio di stato relative alle liste degli idonei dei concorsi pubblici.
In particolare, penso sia davvero fondamentale il punto 1) della sentenza Cds 6247 del 27 dicembre 2013.
1): “In presenza di una graduatoria di concorso ancora valida ed efficace, sia pur a seguito di proroga legislativa, la decisione di indire un nuovo concorso relativo all’assunzione degli stessi profili di quella graduatoria va congruamente motivata, a pena di illegittimità. Infatti, anche se non sussiste un diritto soggettivo all’assunzione in capo agli idonei, l’Amministrazione deve tenere conto sul piano ordinamentale che lo scorrimento delle preesistenti graduatorie deve costituire la regola generale, mentre l’indizione del concorso rappresenta un’eccezione; per cui è l’indizione che deve essere adeguatamente motivata sul perché si debba seguire un procedimento amministrativo di rilevante complessità ed accompagnato ad oneri di bilancio come un nuovo concorso pubblico, piuttosto che la chiamata di soggetti già scrutinati e dichiarati idonei a quelle determinate funzioni (1)”.
Appare evidente che la sentenza non possa che avvalorare la necessità di far scorrere le graduatorie di merito degli idonei di fronte a un piano assunzioni su sostegno e al piano triennale di assunzioni.
Inoltre, i concorsi nazionali a scuola sono regolati dal testo unico che recita che per il 50% delle assunzioni bisogna attingere dalla lista degli idonei, la graduatoria di merito. Il numero di posti fissato dall’ex ministro Profumo viene scavalcato dall’esigenza di nuove assunzioni nel piano triennale.
Inoltre, in merito alla riapertura delle graduatorie ad esaurimento è davvero assurdo aver superato un concorso nazionale e trovandosi non solo senza abilitazione, ma anche senza la possibilità di iscrizione nella Gae. Il testo unico della scuola all’art. 401 recita che chi ha superato il concorso a cattedra ha diritto di iscriversi nelle graduatorie permanenti, poi mutate ad esaurimento nel 2007, ma questo diritto è negato agli idonei. Tale articolo, nel comma 2 recita, infatti:
“le graduatorie permanenti di cui al comma 1 sono periodicamente integrate con l’inserimento dei docenti che hanno superato le prove dell’ultimo concorso regionale per titoli ed esami, per la medesima classe di concorso e il medesimo posto”.
Molti di noi si trovano in una situazione assai precaria; pur avendo superato un concorso nazionale di tale portata e complessità, non potendosi iscrivere nella Gae, non hanno la possibilità di ottenere neanche una supplenza, Eppure l’idoneità ottenuta dovrebbe legittimarci ad insegnare, avendo superato prove scritte, pratiche orali in merito alla conoscenza e competenza sull’intero dominio della classe di concorso e sulla didattica a scuola. Molti idonei si sono dovuti rivolgere alla magistratura per cercare un riconoscimento ai loro diritti; noi l’abbiamo fatto attraverso l’associazione sindacale Anief, che ha accolto le nostre tesi e ci tutela dinanzi ai giudici amministrativi e del lavoro.
Il Ministro dice che sui concorsi ci sono troppi contenziosi, ma nel nostro caso ci è sembrato doveroso perché pur avendo superato un concorso nazionale regolato dal testo unico della scuola, ci siamo visti togliere ogni nostro diritto. Addirittura il Ministro, con una nota operativa del 20 agosto, contrariamente all’art. 399 comma 1 del Testo Unico della scuola, che stabilisce che per il 50% le chiamate per gli accessi ai ruoli debbano essere effettuate dalle graduatorie di merito, chiede alle Usr di effettuare le chiamate dalla graduatoria di merito solo fino al risicato numero di posti previsti nel bando, chiedendo di assegnare gli eventuali altri posti aggiungendoli a quelli (50%) relativi alle chiamate da graduatoria ad esaurimento.
Quel che davvero non riusciamo a capire è perché c’è un irrigidimento così netto del Ministro. Sarebbe davvero auspicabile per tutti che si possa addivenire ad una soluzione che possa fare in modo da non danneggiare noi idonei e da non creare problemi successivi al Governo nel momento in cui, in un prossimo futuro, delle sentenze della magistratura in primo grado o nei gradi successivi, possano darci ragione, sconvolgendo la pianificazione delle assunzioni in ruolo e prevedendo quantizzazioni per i danni subiti.
Noi speriamo di cuore che lei possa convincere il Ministro ad addivenire a una intesa che permetta a noi di ottenere i diritti strappati, frutto di tanti sacrifici. Non pensiamo sia un dramma accettare l’iscrizione degli idonei nelle Gae; l’epoca attuale dovrebbe vedere il superamento delle difese corporative ed aprire al merito ed ai diritti delle persone.
Allo stesso modo, un diritto sancito dalla normativa vigente testo unico relativo allo scorrimento delle graduatorie di merito non può essere negato per l’idea errata di limitare l’assegnazione delle cattedre da concorso a un numero specifico di “vincitori”, idea non regolamentata da nessuna legge, tanto più che lo stesso bando di concorso fa invece riferimento al Testo Unico. Le due sentenze recenti del Cds accennate in precedenza fanno inoltre esplicito riferimento allo scorrimento delle graduatorie degli idonei in previsione delle necessità di reclutamento, e non di pensare a bandire invece nuovi concorsi.
Ci auguriamo che il Ministro possa recepire le indicazioni del Cds e addivenire a soluzioni per noi idonei, relativamente alla possibilità di iscrizione nella Gae e allo scorrimento globale delle graduatorie di merito fino a un prossimo concorso,
 
Simone de Martino
Coordinamento nazionale degli idonei del concorso a cattedra