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Stipendi scuola, le promesse del M5S? Non ci resta che piangere

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Le promesse del M5S sugli aumenti degli stipendi del personale della scuola? Nulla da dichiarare? Chi siete? Un fiorino! Cosa portate? Ma chi siete? Un fiorino! Non ci resta che piangere!

Gli stipendi dei dirigenti scolastici, grazie alla legge di bilancio 2018 sono aumentati di 440 euro mensili e dal 2020 ci sarà un aumento complessivo di 530 euro.
L’aumento permetterà ai DS di arrivare alla retribuzione degli altri dirigenti della pubblica amministrazione.
La domanda nasce spontanea: con quale criterio vengono decisi gli aumenti se per il terzo anno consecutivo è stata rinviata la valutazione dei dirigenti scolastici? La risposta del rinvio è stata: “la norma è incompleta e mancano gli organi ispettivi”.

Va beh… fatta la legge trovato l’inganno, no meglio chiamarla in politichese: “escamotage”.

Passiamo adesso agli stipendi del comparto scuola pubblica statale dei prof e del personale amministrativo, tecnico e dei collaboratori scolastici.

Dal 2008 al 2018 abbiamo perso 14 punti rispetto all’inflazione registrata in quel periodo.

Il potere d’acquisto dello stipendio medio reale dei docenti è sceso del 12,4% dal 2010 ad oggi: questa la notizia riportata da Il Sole 24 ore che evidenzia anche come quello di altri dipendenti della pubblica amministrazione in questi anni sia salito.

Proposte concrete del governo? Nessuna.

A tutt’oggi rimangono solo le promesse di Di Maio: “sull’impegno del M5S a battersi per la scuola e per tutte le persone che la vivono ogni giorno”.

Di fatto l’indennità di vacanza contrattuale (in mancanza del nuovo CCNL) comporterà i seguenti aumenti:

0,42 % dal primo aprile 2019 al 30 giugno 2019 pari a 8 euro mensili
0,70 % da luglio 2019 con 14 euro mensili.

Il M5S continua con il bilancino in mano a parlare di rapporto tra costi e benefici e con la solita frase di circostanza: “non possiamo farci nulla… il ministero dell’Istruzione è a quota Lega”.

Cari amici 5Stelle, l’enorme consenso elettorale ricevuto dal mondo della scuola è un macigno che vi portate addosso forse inconsapevolmente.

Adesso non potete più tirarvi indietro, troppo semplice dare la colpa agli altri.

Lo avevo scritto, avrei aspettato un anno prima di fare il bilancio sull’operato dei pentastellati sulla scuola.

Purtroppo è fortemente deficitario!

Se aggiungiamo il rischio concreto che i 5stelle votino a favore per la regionalizzazione dell’istruzione in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, beh allora, il giorno dopo dovrebbero chiedere le dimissioni in massa.

 Se non dovessero farlo, glielo ricorderemo noi!

Riuscirebbero persino a fare peggio dei governi Renzi-Gentiloni. Distruggendo definitivamente l’istruzione statale, tagliando di fatto l’Italia in due creando irrimediabilmente due scuole, una ricca e una povera con gravi e pericolose ripercussioni sugli studenti e su tutto il tessuto sociale.

Un giorno inviterò a cena una parlamentare cinquestelle e mi farò spiegare la strategia politica sul progetto scuola di questa legislatura. Ho l’impressione che basterà anche solo un aperitivo…

Ricordo che la scuola, l’istruzione pubblica statale non deve essere vista come un costo ma come un investimento.

Discorsi che il M5S conosce bene e che ha condiviso nelle proteste di piazza insieme all’Unicobas Scuola & Università, quando erano all’opposizione e gridavano “vergogna” davanti al Miur in viale Trastrevere a Roma.

Recentemente ho proposto al M5S come Unicobas Scuola & Università, in attesa che si cancelli il DL 29/93 che blocca gli aumenti stipendiale sotto l’inflazione programmata, di definire la quattordicesima ed evitare l’obolo e la mancia vergognosa dell’indennità di vacanza contrattuale decisa per tutto il personale della scuola.

Da un nostro calcolo, per la quattordicesima ai docenti e agli ata servirebbero annualmente circa Un 1.920 milioni di euro all’anno.

Gran parte di questa cifra arriverebbe dalla cancellazione:

– del bonus docente ( 400 milioni di euro),

– del bonus premiale (400 milioni),

– parte del FIS (500 milioni).

Mancherebbero 700 milioni che potrebbero arrivare grazie alla cancellazione dell’alternanza scuola lavoro e dell’Invalsi e la cancellazione dei contributi alle paritarie.

Ecco fatto il conto della serva sui costi/benefici tanto amato dai 5Stelle.

Ovviamente bisognerebbe avere un forte consenso all’interno del governo e la percezione della povertà che serpeggia nelle case dei prof e del personale non docente.
Adesso pretendiamo che questo Governo si metta seriamente dietro ad tavolo per individuare le risorse economiche per portare gli stipendi dei prof e del personale non docente alla media europea.
Il tempo è scaduto.

La credibilità pure per non parlare della percezione degli italiani sull’impatto politico dei 5Stelle nel governo.

Sinceramente allo stato attuale non so con quale faccia il M5S si rivolgerà al popolo della scuola chiedendo il voto alle prossime elezioni europee.

Attendiamo fiduciosi ma la prospettiva tra regionalizzazione e elemosine contrattuali porterà ad uno scontro sociale senza precedenti. E non dite che non vi avevo avvisato.

 

Paolo Latella