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Studentessa dopo un malore in classe confida ai docenti una violenza subita: attivato immediatamente il codice rosa

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Un grave episodio ha scosso un liceo questa mattina. Una studentessa di 18 anni ha avuto un malore durante la lezione e, una volta ripresa, ha confidato ai docenti di aver subito una violenza la sera precedente.

Come riporta Ansa, gli insegnanti, appresa la notizia, hanno immediatamente allertato la polizia e i soccorsi. La giovane è stata quindi accompagnata in questura, dove ha raccontato agli agenti della squadra mobile di Genova di aver subito abusi sessuali da parte di una persona di sua conoscenza, che aveva ospitato in casa la sera prima.

Sono attualmente in corso gli accertamenti da parte delle autorità competenti. Nel frattempo, è stato attivato il protocollo del codice rosa, previsto per la tutela delle vittime di violenza, e la ragazza è stata trasferita in un ospedale specializzato nel supporto alle vittime di abusi sessuali. Le indagini proseguono per fare luce sulla vicenda e garantire il necessario supporto alla giovane coinvolta.

Gino Cecchettin e Graziella Priulla a Lezione di educazione civica in diretta

Martedì 25 febbraio, dalle ore 11.00 alle ore 12.00, si terrà la quinta lezione di Educazione Civica in diretta organizzata da Tecnica della scuola. Lezione dedicata proprio al tema della violenza di genere che si manifesta – come le cronache evidenziano – sempre più spesso anche tra le aule e nelle scuole.

Assieme a Gino Cecchettin sarà presente in studio la sociologa Graziella Priulla, grande esperta delle tematiche connesse alla violenza di genere e che nella sua carriera di docente universitaria a Catania ha approfondito con ricerche e saggi proprio il tema della differenza di genere unito e del ruolo del linguaggio nella violenza e nel sessismo.

Il suo ultimo libro, “Violate. Sessismo e cultura dello stupro” mette in evidenza il fatto che stupro e femminicidio siano solo l’aspetto più appariscente di un fenomeno che si pasce di comportamenti e di discorsi conseguenziali all’interno sempre di una cultura che se non giustifica, spesso li tollera.  Da qui la necessità smontare la cultura dello stupro che ha alle spalle tre millenni di “educazione” di genere con risultati che sono sotto gli occhi di tutti/e. Le famiglie e la scuola hanno un ruolo fondamentale nell’educazione degli e delle adolescenti, perché sono loro che devono dare un significato a tutto quello che viene proposto, specialmente dalla rete.

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