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Su aumenti e arretrati circolano notizie sbagliate; per ora ci sono solo gli spiccioli della vacanza contrattuale

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Circolano in rete notizie curiose in merito al rinnovo contrattuale.
Ce n’è per tutti i gusti.
Già qualche settimana fa una associazione sindacale pressoché sconosciuta aveva fatto circolare l’informazione secondo cui per ottenere gli arretrati contrattuali sarebbe necessario fare una apposita domanda, facendosi magari patrocinare proprio dalla stessa associazione.
In realtà, come è noto, gli arretrati vengono calcolati automaticamente dal sistema informatico che elabora le “buste-paga” del personale e non c’è alcun bisogno di fare domanda.
Il sistema, anzi, calcola anche gli arretrati del personale che nel frattempo è andato in pensione e provvede ad accreditarli tramite l’Inps sulla prima rata possibile.
Adesso sta iniziando a circolare una nuova notizia molto imprecisa: sarebbero in arrivo gli arretrati del CCNL 2019/2021 nella misura di circa 2.500 euro.
La realtà, purtroppo, è ben diversa: i 2.500 euro (lordi) sono sì in arrivo, ma non per il personale della scuola, bensì per i dipendenti dei Ministeri, in quando il contratto che si è concluso nelle settimane scorse è proprio quello delle Funzioni centrali.
Per la scuola non c’è nessuna notizia in questa direzione, anzi va detto che, per ora, l’atto di indirizzo non è ancora noto nella sua interezza (finora sono state diffuse solo alcune bozze che riguardano però solamente la parte normativa).
In questo momento, quindi, non sappiamo neppure quando la trattativa prenderà il via. Ma ormai i sindacati sembrano orientati a prendere atto che il contratto verrà stipulato non prima dell’autunno.
E’ invece confermata la notizia, da noi anticipata già da tempo, che con lo stipendio di aprile docenti e Ata riceveranno la quota della cosiddetta indennità di vacanza contrattuale, ma si tratta davvero di poca cosa: da 5 a 10 euro (lordi) a seconda dello scaglio stipendiale.