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Supplenze, a Roma disco rosso per le educatrici con più di 36 mesi?

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La politica di chiusura del Governo e del Miur sui supplenti storici, in particolare quelli che hanno svolto oltre 36 mesi di servizio, sembra non risparmiare gli enti locali.

Il problema è che l’amministrazione, nazionale e non, teme l’assunzione dei supplenti decisa dal giudice. Come del resto stabilito dalla curia europea. Così, i nuovi bandi per supplenze nei nidi e nelle scuole dell’infanzia del comune di Roma prevedono il “divieto di partecipazione ad educatrici e insegnanti che lavorano da anni in condizioni di precariato per sopperire alle gravi carenze organiche”. La denuncia è giunta dalla FpCgil che parla di “ennesimo colpo di mano, in agosto, della giunta capitolina che ancora una volta tradisce se stessa e i suoi dipendenti trasformando le tante promesse fatte in una mortificante recita oramai priva di senso. Sembra una cattiveria gratuita e insensata eppure questo c’è scritto nella determinazione dirigenziale che ha prodotto i bandi pubblicati il 21 agosto: chi ha cumulato piu’ di 36 mesi, anche non continuativi, non potrà più svolgere il ruolo di supplente”.

“Abbiamo il dubbio – scrive il sindacato – che si tratti, oltre che di una palese ingiustizia con forti dubbi di legittimità di una superficiale interpretazione della norma sul limite dei contratti a tempo determinato. Come è noto sia lo stesso Jobs Act, che ha nuovamente regolamentato le tipologie di rapporto di lavoro, sia la norma sulla Buona Scuola, derogano ai limiti dei 36 mesi per il personale supplente. Noi come CGIL abbiamo chiesto una interpretazione al Governo sull’estensione, storicamente applicata, di quanto previsto per la scuolastatale, ai servizi all’infanzia dei comuni. La stessa ANCI si sta adoperando per questi chiarimenti, altrimenti le scuole dell’infanzia e i nidi comunali collasseranno. Si tratta di un chiarimento dovuto, coerente con la normativa fin qui applicata, che non dovrebbe tardare ad arrivare”.

“Ma – osserva la nota – Roma Capitale ha deciso diversamente. Quindi, chi coprirà il migliaio, circa, di carenze di organico nei nidi e nelle scuole dell’infanzia di Roma Capitale a settembre? Il personale già selezionato con procedure di evidenza pubblica, formato e che da anni assolve a questo compito non può essere rispedito a casa, senza stipendio, per un’interpretazione miope e burocratica delle norme. Chi ha messo l’amministrazione capitolina in queste condizioni ne dovrà rispondere. I bandi vanno immediatamente ritirati e va aperto subito il tavolo di confronto”. Un comunicato altrettanto agguerrito è stato emesso dall’Usb romano.

La risposta dell’amministrazione romana non ha tardato ad arrivare. “Ringrazio il sindacato per aver sollevato la questione dei posti di lavoro di educatrici e insegnanti della Capitale, come del resto già sottolineato lo scorso 30 luglio dal Presidente dell`ANCI, Piero Fassino”, ha scritto in una nota l’Assessore per le Politiche educative e scolastiche Marco Rossi-Doria.

 

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“Sin dal primo giorno del mio mandato mi sono mobilitato per sostenere il lavoro del Dipartimento e reperire risorse, costruendo alleanze ai vari livelli istituzionali, per colmare il vuoto legislativo che non considera la grande quantità di scuole di infanzia e di nidi toccati dalla sentenza della Corte di Giustizia europea, con la quale l’Italia è stata condannata per la reiterazione degli incarichi nel settore scolastico. E` opportuno sanare rapidamente la disparità tra scuole statali e scuole comunali, con queste ultime che non potranno usufruire della deroga che lo Stato ha fatto per sé nell`ambito della Buona Scuola. È infatti proprio su un’ipotesi di estensione di questa deroga che ci stiamo impegnando”.

Inoltre, aggiunge Rossi Doria, “occorre precisare che gli avvisi di cui parla l’Usb non annullano le graduatorie permanenti esistenti. La giunta Marino – aggiunge – ha investito moltissimo sulla scuola: basti pensare che sulle 395 assunzioni previste da Roma Capitale per il 2015, l`83% è stato destinato dalla Giunta agli insegnanti della scuola dell`Infanzia. So bene che dietro ogni numero c`è una persona – conclude Rossi Doria – per questa ragione lavoriamo anche ad agosto, nel rispetto della legge, per la tutela delle professionalità e l`efficienza dei servizi alle persone. Daremo battaglia insieme ad Anci e ai lavoratori per fare applicare le norme in vigore per lo Stato anche ai Comuni italiani: sin da lunedì (24 agosto ndr) sono disponibile a incontrare e lavorare con i sindacati”.

 

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