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Supplenze docenti, prima le Gps errate ora latitano i candidati: ad Arezzo solo 15 precari per 400 posti

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L’assegnazione delle supplenze dei docenti continua ad essere contrassegnata da problemi ed imprevisti. Dopo gli errori dell’algoritmo delle nuove Gps, che hanno rallentato di molto i tempi di attuazione delle nomine, come accaduto a Milano, dove vi sarebbero da assegnare ancora 5 mila incarichi annuali, adesso a complicare tutto c’è il mancato interesse dei precari.

Basta dire che l’assegnazione delle cattedre agli insegnanti precari, che ha avuto luogo il 6 ottobre in provincia ad Arezzo, è andata quasi deserta, probabilmente per le incertezze dovute al perdurare dell’emergenza da Covid-19: nel capoluogo toscani, scrive l’agenzia Ansa, i posti disponibili erano più di quattrocento, ma, all’appello, si sono presentati solo in quindici.

Nomine senza aspiranti

La stragrande maggioranza dei docenti, dunque, non si è quindi presentata. I posti erano riservati ai docenti e, in particolare, erano rivolti a coprire i posti definiti ‘di sostegno’, fanno sapere dall’Ufficio scolastico territoriale, che ha annunciato che presto sarà indetta un’altra convocazione. L’emergenza sanitaria sembrerebbe il motivo principale che ha indotto molti di loro a non presentarsi.

Qualora le convocazioni dovessero ancora andare deserte, la norma prevede che le cattedre vengano assegnate direttamente dalle scuole che ne sono sguarnite: ogni dirigente scolastico interessato utilizzerà le graduatorie d’istituto e, se anche queste dovessero esaurirsi, potrà anche ricorrere alle Mad.

Fratoianni (Si) contro l’ex ministro Bussetti

Nel frattempo, il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha denunciato “lo stato di caos in cui si trova il provveditorato del capoluogo lombardo che non ha precedenti con gli anni passati”.

“Dopo l’iniziativa dei sindaci della settimana scorsa, tocca alla Flc Cgil ricordare – ha detto il vicepresidente per Leu della Commissione Cultura di Montecitorio – che è ora che l’attuale dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Bussetti debba rispondere dei disservizi continui e del caos, che non possono essere addebitati, come è stato fatto, sulle spalle dei funzionari e del personale dell’ufficio”.

“Insomma”, Marco Bussetti (che qualche giorno fa ha ribattuto alle accuse fornendo una spiegazione del tutto diversa, ndr) “come ministro dell’istruzione leghista lo ricordiamo bene: è stato un disastro, così come ora a Milano”.

“Presenteremo nelle prossime ore un’interrogazione in Parlamento alla ministra dell’istruzione, affinchè siano presi tutti i necessari provvedimenti perchè la situazione sia portata alla normalità al più presto”, ha concluso Fratoianni.