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Supplenze fino a 10 giorni ai docenti potenziatori, ma solo se hanno il titolo di studio d’accesso

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Una delle domande più frequenti che riceviamo in redazione è quella sul corretto utilizzo del personale docente su potenziamento ai fini delle supplenze.

Abbiamo più volte detto che per coprire i vuoti in organico, non oltre 10 giorni consecutivi, la scuola ha facoltà di utilizzare anche il docente “potenziato”. A patto, però, che il suo insegnamento sia in linea con quello del posto vacante. Per intenderci, nella secondaria, ad esempio, non si può individuare un docente di italiano per coprire una classe scoperta che deve fare matematica.

Ora, anche la Uil Scuola, attraverso delle FAQ, chiarisce che “il dirigente scolastico può effettuare sostituzioni di docenti assenti per la copertura di supplenze temporanee fino a 10 giorni con personale dell’organico dell’autonomia, in possesso del titolo di studio di accesso”.

E’ un requisito imprescindibile, a chiara salvaguardia della didattica e degli alunni. Ma che, almeno in base a quanto viene denunciato da diversi docenti “potenziatori”, invece no viene sempre adottato.

 

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