Home Università e Afam Test d’accesso a Medicina, i punteggi delle prove ai minimi storici

Test d’accesso a Medicina, i punteggi delle prove ai minimi storici

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Quest’anno i punteggi dei test di ingresso alle facoltà di Medicina sono stati i più bassi da quando è stato attivato l’accesso a numero chiuso: “ecco la prova che le prove ad aprile sono dannose”. A sostenerlo sono la Rete degli studenti e l’Udu, dopo che il Miur ha reso pubblici i risultati delle prove selettive svolte ad inizio aprile.

Proprio per condannare l’operato dell’amministrazione, le associazioni studentesche la mattina del 22 aprile hanno organizzato un ‘blitz’ davanti al ministero dell’Istruzione, nel corso del quale sono stati lasciati i volti di tutti gli studenti danneggiati dal test di ingresso che hanno aderito alla fotopetizione “#stopaltest Io ci Metto la Faccia”. Le due associazioni studentesche hanno anche predisposto un link che rimanda alla photogallery del blitz del 22 aprile.

In una nota, le associazioni degli studenti spigano che “è uscita questa mattina la graduatoria del punteggio per entrare al corso di laurea in Medicina e Chirurgia: i punteggi sono i più bassi mai visti. Il punteggio dell’ultimo candidato rientrato in graduatoria è di quasi 10 punti sotto a quello dell’anno scorso. E’ chiaro che questi dati siano lo specchio della totale inconsistenza del test come mezzo di valutazione delle capacità e delle conoscenze di uno studente per accedere all’università, vista la grande sproporzione tra i punteggi dello scorso anno e di questo”.

“Questi punteggi – ha detto Alberto Irone, portavoce della Rete degli Studenti Medi – sono la prova tangibile che l’anticipazione del test ad aprile è stato un danno tutto a carico degli studenti. Ci chiediamo quale sia stato il senso di mettere un concorso pubblico in un periodo in cui le scuole superiori e soprattutto i programmi ministeriali non sono stati completati, trovando poi domande nel test relative a questi argomenti non ancora trattati. Questa è l’ennesima dimostrazione che il numero chiuso ed il test sono dei sistemi che non funzionano, che devono essere totalmente ripensati e cambiati alla radice. Per questo il 23 aprile saremo nelle piazze di Italia e chiediamo al Ministro Giannini un tavolo tecnico tra ministero e studenti per ripensare l’accesso all’università”.

Secondo Gianluca Scuccimarra, coordinatore Unione degli Universitari, “dopo le prime dichiarazioni della Ministro Giannini in merito al suo programma in materia di università e scuola in cui diceva che non avrebbe tagliato fondi, è di ieri la notizia del taglio di 30mln di euro per il 2014 all’università e di 45 mln per gli anni successivi. Gli studenti che si immatricoleranno nell’anno 2015/16 si troveranno a studiare in università ulteriormente sottofinanziate e messa sul lastrico. Per mantenere gli standard della qualità della didattica la strada giusta non è sicuramente bloccarne l’accesso in entrata nè, soprattutto, tagliare ulteriormente fondi ad un sistema già messo sul lastrico. Il 23 aprile nelle piazze porteremo anche questa denuncia, non siamo più disposti ad accettare che l’università non sia garantita a tutti gli studenti”.

Intanto il Miur ha fatto sapere che per la pubblicazione della graduatoria nazionale nominale del test di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria bisognerà attendere il 12 maggio. Mentre il 20 maggio saranno definite le assegnazioni dei posti nelle Università e saranno aperte le immatricolazioni.

I partecipanti alla prova, ha spiegato sempre il dicastero di Viale Trastevere, hanno dovuto rispondere a 60 quesiti, 90 era il punteggio massimo che si poteva ottenere, 20 quello minimo per superare il test e concorrere all’assegnazione dei 10.551 posti disponibili negli atenei statali fra Medicina e Odontoiatria.

Il candidato migliore ha totalizzato 80,5 punti e ha sostenuto la prova presso l’Università di Torino. In linea con il ‘genietto’ dello scorso anno: il primo classificato del 2013 ha totalizzato 80,9 punti.

La prova dell’8 aprile ha coinvolto 63.043 partecipanti (erano 69.073 nel 2013). Il voto medio (su 63.002 prove valide: 41 sono state annullate) è stato di 23,07 punti, contro i 27,54 del test precedente; 36.865 candidati (il 58,5% del totale) sono risultati idonei: hanno totalizzato almeno i 20 punti necessari per concorrere alla graduatoria nazionale e alla distribuzione dei posti. Fra gli idonei il punteggio medio è di 30,27. Nel 2013 ha raggiunto e superato i 20 punti minimi il 69,9% dei candidati con un punteggio medio di 33,85. La prova è risultata più selettiva rispetto alla tornata del 2013.

Le cinque percentuali più alte di studenti idonei si registrano presso le Università di Padova (71,9% con punteggio medio di 32,08), Milano Statale (71,8%; 32,01), Udine (71,7%; 31,86), Milano Bicocca (70,6%; 32,24), Modena e Reggio Emilia (70,5%; 30,47). I risultati più deboli si sono registrati a Catanzaro (36,8% di idonei con punteggio medio di 27,22), Sassari (39,3%; 27,60), Molise (40,8%; 27,41), Messina (46%; 28,42) e Foggia (46,5%; 28,79). Un quadro, quello della distribuzione geografica dei punteggi e degli idonei, che è in linea con lo scorso anno. I primi 100 ‘classificati’, ha concluso il Miur, sono distribuiti in 23 atenei.