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Toti e l’albergo etico…

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Toti, infatti, è un ragazzo sfortunato che, sin da piccolo, ha sofferto di una psicosi via via peggiorata col tempo. Ma Toti ha una mamma bella e coraggiosa: si chiama Muni Sigona, è modicana (anche se lavora a Trecastagni) e ha in mente un grande progetto per garantire lavoro e serenità al figlio e ad altri sfortunati come lui; creare un albergo etico a cui vuole dar vita, trasformando radicalmente la maison de charme, un antico casale del ‘700, che da oltre vent’anni gestisce grazie alla ristrutturazione dell’antica casa padronale della sua famiglia, in contrada San Filippo.

E il sogno potrebbe diventare realtà perché il suo progetto è stato selezionato tra gli 8 finalisti (su 241 partecipanti) al concorso “Nati per proteggere”, indetto dalla compagnia di assicurazioni Axa per dare visibilità a piccoli-grandi gesti di utilità sociale, e raccontare storie vere di quella “protezione” intesa come istinto innato, valore positivo, gesto di generosità e altruismo che merita, appunto, di essere premiato.

La famiglia di Toti ha incontrato nel corso degli anni enormi difficoltà, soprattutto di natura burocratica ed amministrativa, per assicurare al figlio l’indispensabile assistenza, dovendo spesso affrontare da sola enormi spese e sacrifici.
Grazie al premio di 50mila euro, che si aggiudicherà chi vincerà il concorso, una parte del casale potrebbe diventare una vera e propria residenza-comunità, un “albergo etico” appunto, in grado di ospitare ragazzi con patologie analoghe a quelle di Toti e quindi compatibili sotto il profilo dell’assistenza.

Il progetto prevede, con la ristrutturazione ed adeguamento della struttura, l’inserimento anche lavorativo dei giovani disabili nell’attigua struttura alberghiera, che in questo modo ed adeguatamente assistiti da personale specializzato, potrebbero garantirsi un futuro dignitoso e soddisfacente.
“A questo punto conto molto sulla solidarietà di questa terra”, confessa, fiduciosa, mamma Muni: “E devo dire che questo progetto ha già conquistato il cuore di molti, primi fra tutti i medici dell’Asp con cui ne ho parlato.

Nel caso dovessimo vincere il premio, inizierei subito i lavori per costruire questa comunità ‘block house’ in un campetto di calcio non più in uso adiacente alla villa e per il quale ho già chiesto al Comune di Modica un cambio di destinazione d’uso. Infatti i nostri ragazzi speciali dovrebbero alloggiare lì: un grande salone, quattro camere doppie con bagni, una cucina. Poi accanto una bella piscina per loro. Il premio basterebbe per iniziare i lavori, ma continueremo a cercare fondi per portare avanti questo progetto innovativo, una vera e propria start up per il futuro di giovani ragazzi, disabili psichici, che attualmente sembrano invece destinati a essere emarginati dal mondo del lavoro e dalla società. Credo in una clientela sensibile proveniente da tutto il mondo, già consolidata visto che la nostra Villa lavora da anni. Tra vent’anni – continua Sigona – immagino che qui, nella tenuta di San Filippo, possa esserci una comunità di ragazzi speciali, assistiti da personale specializzato: educatori, tutor e personale medico.

Un albergo etico, appunto, attivo tutto l’anno, con servizi innovativi: penso a un orto biologico, una vigna con produzione di vino locale, una fattoria didattica e tutte quelle attività alle quali i ragazzi possano partecipare attivamente, assistiti dai tutor. E immagino mio figlio Toti felice e orgoglioso di una famiglia che, con speranza e altruismo, sta rinunciando a una preziosa proprietà per regalare un futuro a lui e a ragazzi come lui“.

Insomma una porta aperta alla disabilità. Quello della famiglia di Toti è un progetto fattibile, estremamente concreto, e sarebbe bello che il premio di Axa possa andare in Sicilia.
C’è tempo sino al 24 di ottobre per votare ed in questo momento il video della famiglia Lanza si trova al secondo posto in classifica. E’ possibile votare al seguente link e ripetere il voto ogni giorno.
Auguri a Toti e alla sua audace mamma.