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Tracce Maturità 2025, Pievani: “C’è anche mio figlio tra i banchi oggi, speriamo non mi scelga”

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Oggi, 18 giugno, ha inizio ufficialmente la maturità 2025 con la prima prova d’italiano, scelta a livello ministeriale e uguale, per contenuti, per tutte le scuole. Tra le tracce della tipologia B, analisi e scrittura di un testo argomentativo, c’è un brano del filosofo Telmo Pievani, “Un quarto d’era (geologica) di celebrità”.

Pievani, 54 anni, ha rivelato a La Repubblica che suo figlio in questo momento sta svolgendo gli esami di stato, trovandosi quindi davanti una traccia scritta da suo padre. “Tra i banchi oggi c’è anche mio figlio, speriamo non mi scelga”.

“Credo che piuttosto opterà per il tema di attualità, ma sarei molto curioso di leggere gli scritti degli altri ragazzi: mi piacerebbe se qualcuno di loro me li mandasse”, dice.

Telmo Pievani, il testo alla maturità 2025

Il brano è un estratto dal suo “Un quarto d’era (geologica) di celebrità”, pubblicato sulla rivista trimestrale “Sotto il Vulcano”, che invita a riflettere sul peso dell’impatto umano sul pianeta, tanto critico quanto localizzato in un periodo estremamente ristretto.

Ecco il testo: “I nostri successori studieranno l’Antropocene e capiranno il vicolo cieco in cui ci siamo infilati. […] Le firme sedimentarie dell’attività umana negli ultimi decenni del Novecento sono tali e tante che anche il più tonto dei geologi del futuro non potrà non vederle. […] Quanto pesano tutti gli oggetti del mondo? Sembra la domanda divertente di un bambino e invece adesso è diventata, grazie ai dati, una domanda scientifica piena di significato. […] Immaginate tutto ciò che l’umanità ha prodotto e costruito: tutti gli edifici sulla Terra, tutte le strade, treni aerei navi auto camion moto biciclette e ogni altro mezzo di trasporto, le fabbriche, le macchine, Ora aggiungete il supermarket e gli arredi, gli strumenti, i telefoni, i computer, la gioielleria, i vestiti, gli aghi le carte di questa rivista. Insomma, prendete la tecnosfera materiale nella sua globalità, costituita da ogni artefatto umano distribuito sulla superficie terrestre, e mettetela su una bilancia. Vi verrà fuori un numero, stratosferico. L’unità di misura adatta all’impresa è la teratonnellata, cioè mille miliardi di tonnellate”.

“Ed ecco il numero fantastico: tutte le cose umane, dai grattacieli agli spazzolini, ad esclusione i rifiuti, nel 2020 hanno raggiunto il ragguardevole peso di 1,1 teratonnellate, ovvero mille e cento miliardi di tonnellate. Questa è la dimensione dell’immane flusso materiale che sta alla base del metabolismo attraverso il quale l’umanità sta incessantemente trasforma in prodotti ed energia le materie prime presenti in natura. Se scorporiamo l’insieme di tutti i manufatti umani e vediamo di cosa sono fatti, scopriamo che i calcestruzzi e gli aggregati di ghiaia e sabbia la fanno da padrone, seguiti dai mattoni, poi dall’asfalto, dai metalli e infine da plastiche, vetro e legno. Sotto la curva gli incontri non hanno anche calcolato gli andamenti della massa antropogenica dall’anno 1900 in poi. La curva è imperiosa: dopo la fine del Secondo conflitto mondiale, appunto, quando la grande accelerazione della ricostruzione portò lo stile dei benessere dei paesi industrializzati, ma al prezzo di un enorme consumo di suolo e di risorse. […] Con tecniche analoghe si può calcolare anche la massa complessiva degli esseri viventi sulla Terra, cioè la biomassa. Ebbene, il valore complessivo è di quest’ultima è 1,1 teratonnellate, millecento miliardi di tonnellate esattamente come la massa antropogenica!”.

“Ciò significa che proprio nel 2020 la somma degli oggetti umani ha uguagliato tutto il resto della vita messo insieme. E pensare che agli inizi del Novecento le cose umane valevano il 3 per cento rispetto al peso degli esseri viventi. […] Quindi noi umani, che contribuiamo solo per lo 0,01 per cento alla biomassa globale, abbiamo riempito il mondo di 1,1 teratonnellate di cose. Questa è l’impronta schiacciante dell’Antropocene. Senza una rapida transizione del sistema economico mondiale verso modelli circolari, la massa antropogenica continuerà a raddoppiare ogni vent’anni, sfuggendo al controllo. Nel nostro geologico quarto d’ora di celebrità, ci siamo fatti notare”.

Maturità 2025, le tracce

Tipologia A, analisi e interpretazione di un testo letterario

A1: Pier Paolo Pasolini, “Appendice I a ‘Del Diario’ (1943-1944)” da “Tutte le Poesie“, a cura di Walter Siti (2009).
A2: Giuseppe Tomasi da Lampedusa, “Il Gattopardo“.

Tipologia B, analisi e scrittura di un testo argomentativo

B1: Piers Brendon, “Gli anni trenta, il decennio che sconvolse il mondo”.
B2: Riccardo Maccioni, “Rispetto” è la parola dell’anno Treccani.
B3: Telmo Pievani, “Un quarto d’era (geologica) di celebrità”.

Tipologia C, riflessione critica

C1: Paolo Borsellino, “I giovani, la mia speranza”.
C2: Anna Meldolesi e Chiara Lalli, “L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?”.

Calendario delle prove d’esame

L’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025 prevede una prima prova scritta di italiano (mercoledì 18 giugno 2025), una seconda prova scritta specifica per l’indirizzo di studio (giovedì 19 giugno 2025), e un colloquio.

Le prove scritte suppletive si svolgeranno a partire dal 2 luglio 2025.

Maturità 2025, i dati

Quest’anno sono 524.415 gli studenti coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.

La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:

Licei: 268.577

Istituti Tecnici: 169.682

Istituti Professionali: 86.156