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Tutor e libri di testo nella “agenda” del fronte anti-riforma

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In attesa di conoscere l’esito dei ricorsi presentati contro la circolare n. 29 e il decreto legislativo n. 59 le Organizzazioni sindacali, che ormai hanno deciso di contrastare con ogni mezzo l’avvio della riforma, sono ora a lavoro per mettere in atto le prossime "mosse".

In questo momento le attenzioni di tutti sembrano concentrate sulla adozione dei libri di testo: i sindacati sono intenzionati a sostenere la conferma dei testi già adottati e sembra che molti editori abbiano garantito di poter consegnare testi uguali a quelli dello scorso anno (ma questa "garanzia" potrebbe valere solo per la scuola media, dal momento che per le elementari i testi "vecchi" per le classi seconda e terza non esistono proprio).

Entro giugno andrà poi affrontato il problema delle funzioni tutoriali sul quale sembra che non esista una posizione definitiva all’interno dei sindacati.

Il "movimento" di base, che trova sostenitori anche all’interno dello schieramento confederale, sembra orientato a sostenere una sorta di "obiezione di coscienza" di massa ispirata alla parola d’ordine "nessun tutor".

Diversa la posizione di alcune associazioni professionali (il CIDI, per esempio) che però potrebbe condizionare in qualche modo le decisioni sindacali: il timore che la funzione tutoriale crei divisioni o gerarchie improprie fra i docenti potrebbe lasciare spazio ad una analisi più strettamente "contrattuale" della questione; e allora la strategia sindacale potrebbe subire una importante correzione: i sindacati potrebbero accettare che alcuni aspetti della funzione tutoriale (per esempio quelli relativi ai rapporti con le famiglie) vengano considerati a tutti gli effetti coerenti con la stessa funzione docente così come è attualmente definita dalle norme di legge e dai contratti di lavoro, mentre su altri aspetti (per esempio la funzione di tutoraggio nei confronti degli alunni) verrebbe chiesta l’apertura di un tavolo contrattuale.
Ma a questo punto sorge il problema dell’orario di insegnamento dei docenti che svolgono la funzione tutoriale: circolare n. 29 e decreto n. 59 (con relativi allegati) consentono in qualche modo di "ridurre" l’orario di insegnamento frontale del docente tutor e c’è da credere che saranno ben pochi (o forse nessuno) gli insegnanti che accetteranno di mantenere l’orario di 22 ore.
La vicenda diventerebbe molto complicata e farebbe emergere una contraddizione molto forte: coerentemente con la tesi che circolare, decreto e allegati sono illegittimi se non addirittura anticostituzionali, i sindacati dovrebbero sostenere che la possibilità di ridurre l’orario di insegnamento del tutor non è praticabile; ma i docenti saranno d’accordo?