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Udu: Fedeli annuncia la delega alla cultura umanistica, ma dove sono le altre?

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La ministra Valeria Fedeli ha dichiarato di voler portare al Consiglio dei Ministri del 7 Aprile la delega riguardante la cultura umanistica, una delle 8 deleghe della “Buona Scuola” redatte in fretta e furia dal Ministero.

Tuttavia secondo il Coordinatore della Rete degli Studenti Medi ”È inaccettabile la leggerezza con la quale la stessa ministra pare aver dimenticato la discussione complessiva sugli 8 decreti legislativi che dovrebbero completare il disegno di riforma della legge 107. Le deleghe dovevano essere approvate dal CdM il 17 Marzo scorso ma come se nulla fosse i testi dei decreti non sono stati adottati.”

 

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“Reduci dall’esperienza di confronto assolutamente negativa sulla Buona Scuola – continua la Rete degli Studenti- avevamo sin da subito chiesto che la stesura delle deleghe fosse il frutto di una condivisione larga con chi come noi vive la scuola tutti i giorni ma ciò non è stato possibile. Il dialogo successivo è stato scarso, timido e soprattutto non risolutivo rispetto alle tante problematiche che ponevano i testi dei decreti. Se c’è ancora tempo, come dimostra questa eccessiva dilazione, vogliamo essere ascoltati immediatamente e vogliamo ridiscutere dei progetti di riforma. Vogliamo avere voce in capitolo sulle briciole lasciate al Diritto allo studio, sulle scelte miopi riguardo la valutazione. Lo chiedono le studentesse e gli studenti di tutto il paese.”

Dello stesso avviso la coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari: “Il posticipo dell’approvazione delle deleghe, avvenuto senza alcun atto ufficiale che lo legittimi, è lo specchio di come il tema delle deleghe non stia rappresentando una priorità del governo. Questo è maggiormente aggravato dal fatto che, in nome dell’urgenza, il confronto con noi studenti e con le parti coinvolte, sia stato estremamente ridotto. L’esempio che più ci riguarda da vicino è il tema dell’accesso all’insegnamento su cui molti studenti attendono risposte chiare. Siamo stanchi di essere presi in giro, a questo punto chiediamo che il confronto sia riaperto.”