Home Ordinamento scolastico Un errore la mobilità straordinaria

Un errore la mobilità straordinaria

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Secondo l’Anquap, l’Associazione nazionale dei quadri delle amministrazioni pubbliche, ad anno scolastico ampiamente iniziato, per la scuola si è fatto molto ma ancora c’è molto da fare.

“Sin dal primo momento abbiamo espresso un giudizio positivo sulla Buona Scuola per le tante novità che introduceva, sull’organico dell’autonomia aumentato per i docenti, sull’alternanza scuola lavoro per tutti gli alunni del secondo ciclo – spiega il presidente  Anquap. Quest’apertura al mondo delle imprese, degli enti, è un fatto positivo, poi ci sono gli aumentati finanziamenti, con le scuole che per anni hanno avuto problemi di risorse, ed ancora la stabilizzazione dei posti di lavoro del personale docente. Aggiungo tra gli elementi positivi il bonus formativo dato ai docenti e la valorizzazione del merito. Non abbiamo però mai taciuto le criticità: non aver affrontato il tema della governance, così come i temi dei servizi amministrativi tecnici e generali, essendo la scuola un apparato amministrativo il cui presidio deve essere tenuto da funzionari ed impiegati che siano in grado di gestire anche processi di innovazione tecnologica e digitalizzazione. Si tratta purtroppo di attenzioni che sono mancate”.

 

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“Il grande errore è stato poi quello non delle assunzioni straordinarie ma della mobilità straordinaria. Nel senso che tutti gli immessi in ruolo sono stati messi prima in trasferimento, laddove non sono bastati i trasferimenti abbiamo fatto le assegnazioni provvisorie e c’è stato un movimento di centinaia di migliaia di persone da un posto all’altro della penisola e abbiamo iniziato l’anno scolastico con i docenti che arrivavano e ripartivano. Bisognava prendere una misura mi rendo conto impopolare: ti ho immesso in ruolo e stabilizzato? Per un certo numero di anni rimani nella provincia dove hai preso il ruolo se hai accettato di prenderlo. Scelta fatta ad esempio per i dirigenti scolastici. Garantendo la continuità dell’azione didattica”