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Un film contro lo sfruttamento minorile

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Una realtà che supera ogni fantasia e che, secondo i dati dell’ Unicef, vede 218 milioni di bambini che lavorano per cucire scarpe, palloni, tappeti, raccolgono immondizie, chiedono l’elemosina, lavorano nei campi e nelle fabbriche, scendono nelle viscere delle terra per fare i minatori.
“Ogni mattina, ogni santa mattina, quando spunta il sole sul civile Occidente e le madri accompagnano i loro figli a scuola, nel resto del mondo una moltitudine di piccoli esseri scende nel profondo della terra – dice il regista del film Pasquale Scimeca – scava minerali, trasporta pietre e carbone su e giù per anfratti e cunicoli, e quando viene sera e ritorna in superficie, il buio della notte li avvolge un’altra volta e ce li nasconde, a noi, che siamo ben felici di non poter vedere né sentire”.
Proprio per evitare che tanti bambini, ancora oggi, siano costretti a lavorare nelle miniere, il film, prima ancora che nelle scale cinematografiche, sarà proiettato, fin dal mese di marzo, nelle scuole italiane che ne faranno richiesta. 
Ogni scuola, con il ricavato dei biglietti venduti, adotterà un bambino liberato dalla schiavitù del lavoro nelle miniere.
Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Agis-Scuola. 
Le scuole che vogliono aderire all’iniziativa di solidarietà e proiettare il film possono contattare la produzione cinematografica al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected].