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Un mega concorso dirigenziale per mega dirigenti scolastici Super man

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Con il Decreto 138 del 3/8/2017, in G.U. il  20/9/2017, sono stati scritti i criteri che devono essere applicati al nuovo Concorso Dirigenziale per Dirigenti Scolastici. Quindi, il bando del Concorso, non ancora pubblicato, conterrà i nuovi criteri che si sostanziano in tre fasi: prova selettiva cioè superamento di quiz, 100, che serve a selezionare, cioè ridurre il numero dei concorrenti, che potrebbero  essere oltre 6000, in non più di 6000 circa, appunto, che è una cifra che si ricava dal numero dei posti messo a concorso, che nel frattempo diventeranno 2000 e passa, moltiplicato per tre.

Quindi, se i concorrenti sono, supponiamo, 10000, cifra non lontana dalla realtà, se ne sceglieranno 6000 mediante i 100 quiz.

E questa è la prima prova selettiva.

Questi 6000 concorrenti parteciperanno al concorso vero e proprio per accedere, non agli orali, ma a un corso di formazione dirigenziale seguito da un tirocinio.

Il concorso, questo concorso, consisterà in una prova scritta e una orale e, ripetiamo, la fase non finisce qui.

E siamo alla seconda prova selettiva.

La prova scritta non è quella classica: rispondere a una sola traccia in maniera articolata e discorsiva. No, bisogna rispondere a cinque quesiti a risposta aperta, e che vuol dire ancora non si sa: cinque mezze pagine di risposte ad argomenti che riguardano tutto lo scibile scolastico amministrativo, pedagogico, didattico, giuridico, contabile, antinfortunistico, psicologico per problemi normali e per problemi psichici gravi, di disagio scolastico, ecc. e di conoscenza di tutti i sistemi scolastici ed educativi di 27 paesi dell’Unione Europea, 26, perché l’Italia è compresa nei 27?. Cioè se uno dovesse studiare tutto questo programma  con il dovuto impegno, non basterebbero 10 anni. Forse non saranno cinque mezze pagine, che moltiplicate per 6000, diventano 30.000 mezze pagine. Forse potrebbero essere 10 righe per ognuno dei cinque quesiti. Ma allora cosa si può dire in poche righe di quell’immenso Corpus Pedagogicus, Didatticus, IurisScolasticus, Psicologicus, Linguisticus, Informaticusecc? Boh! Dobbiamo tener conto che per 6000 concorrenti occorrono 12 Commissioni, una per ogni 500 candidati. E il concorso sarà regionale. O no?  Ma non finisce qui. I candidati devono rispondere a 10 domande di lingua straniera a risposta chiusa. E va be! Aggiungiamo anche questa.

Finita questa prova scritta, c’è infine la prova orale. Poi si fa la graduatoria e si viene ammessi alla terza prova.

E siamo alla terza prova selettiva: corso di formazione dirigenziale.

Cioè, dopo aver risposto a un sì immenso scibile culturale relativo alle problematiche scolastiche, mi dicono che devo ancora studiare e devo andare all’Università per altri due mesi e cosa altro devo studiare ancora che non so? Ho dimostrato di avere la conoscenza e sapienza di tutto il mondo scolastico e d’intorni e mi mandate ancora a scuola? Quale pezzo di conoscenza ho perso, mi sono dimenticato, per strada? Siccome non lo so, ecco è proprio questo che devo studiare!!! Quello che so di non sapere. Ma sono un filosofo socratico! E non lo sapevo!

Ma al contempo devo però fare quattro mesi di tirocinio da futuro Dirigente. I due mesi sono contemporanei ai quattro mesi? Non si sa ancora. Se sono due momenti separati, ci vogliono sei mesi. E quando si va a lavorare a scuola? E quante ore bastano? Ancora non si sa.

E arriviamo alla quarta prova selettiva.

Alla fine dello studio all’Università e del tirocinio, (ma i due mesi all’Università sono CFU con tanto di esami?), ennesima prova scritta di carattere teorico-pratico. E che vor di’? Cioè come si fa, si svolge una simulazione di pratica scolastica di natura burocratica?

E siamo alla quinta selezione.

Colloquio finale. Finalmente avremo la Graduatoria di merito Nazionale! Nazionale? Cioè da concorsi regionali, (?) si passa a graduatoria Nazionale? Che pasticcio!

Viene da dire: io, speriamo che me la cavo! Non io, io, che non ne  ho più bisogno. Ogni candidato.

Mancano alcune vere e proprie selezioni!

Il Legislatore si è dimenticato di aggiungere la prova di corsa veloce dei cento metri in 5 secondi, il salto in alto di m. 3 senza asta.

Ma avrebbe dovuto includere  anche la discesa in apnea di 100 metri nelle profondità marine. Che Dirigente è quello che non ha le attitudini fisiche a superare questi piccoli esercizi fisici? I Romani non pretendevano una mens sana in corpore sano? E perbacco pretendiamolo anche noi!

Buona fortuna a tutti  a 2400 euro al mese!!

Ma usciamo dalla facile ironia e diciamo alcune cose seriamente. Se tutto va bene, e se 2000 concorrenti arriveranno alla fine di questo improbo percorso ad ostacoli cultural-scolastico quali vincitori, passeranno due anni. Si andrà all’a.s. 2019/2020. Quindi ancora reggenze per l’anno prossimo con i disagi che comporta. Ma davvero questa è la strada giusta per promuovere un docente a Dirigente della Scuola? A me sembra un percorso faraonico (e di Faraone ne abbiamo già avuto uno. Che sia sempre lui?), dispendioso e inutile. Ma  pensiamo a una Fiat che deve assumere un dipendente: secondo i soloni ministeriali applicherebbe lo stesso metodo per trovare le persone che le occorrono?

Io ho superato due prove scritte, una di diritto e l’altra di cultura pedagogica, con la media del sette e poi ho superato l’orale e mi sono immerso subito nel nuovo incarico e ci sono riuscito, tanto che ne ho fatti 36 di anni di servizio da Direttore Didattico prima e Dirigente Scolastico poi. Me la sono sempre cavata. Poi c’era la figura del preside incaricato e anche costoro se la cavavano bene tutti gli anni, tanto che oggi ancora qualche Preside è Incaricato fino ad esaurimento della sua posizione. Costui può continuare a fare il Dirigente, un docente che vuole avvicinarsi a tale posizione, no. Deve fare e superare le dodici fatidiche imprese d’Ercole. Ma un bel concorso per titoli e colloquio non sarebbe sufficiente? E sarebbe pure in linea con i principi costituzionali. Questo del concorso faraonico è un vezzo tutto italico, per dimostrare che noi siamo gli eredi della tradizione culturale greco-romana-medievale-rinascimentale-postfascista, ma rigorosamente Costituzionale? Riflettete gente, riflettete.

di Giovanni Cappuccio